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Presidente Lazio: ‘Da precari Università richieste sacrosante’

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‘Da Governo nessun impegno’

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa della Regione Lazio.

Se c’è una cosa che non possiamo permetterci per il futuro dei nostri figli e per l’intero sistema Paese è proprio la precarizzazione fuori misura della ricerca e dell’insegnamento universitario.

Nella manovra non c’è traccia di alcun impegno per gli atenei pubblici e nessuna speranza per la richiesta di stabilizzazione, sacrosanta, di migliaia di ricercatori che reggono le sorti delle università italiane.

Parliamo di 63.244 persone, tra docenti a contratto, collaboratori di ricerca, assegnisti e ricercatori, che meritano di essere riconosciuti come colonna portante del sistema universitario nazionale e della ricerca, visto che rappresentano oltre la metà delle risorse a disposizione degli atenei.

Sono disponibile ad un confronto, come ho sempre fatto, con il mondo della ricerca universitaria e del precariato diffuso nelle università per costruire insieme un percorso di stabilizzazione.

Con il buon Governo è possibile farlo, come stiamo dimostrando nella sanità del Lazio dove abbiamo avviato la più grande stabilizzazione di precari con concorso mai vista nella nostra regione: sono oltre 1.500 i lavoratori precari della sanità a cui è stato o si sta trasformando il contratto da tempo determinato a tempo indeterminato.

Quando siamo arrivati nel 2013 si assumevano solo 68 operatori. Ora, tra assunzioni e stabilizzazioni arriviamo a 5.000 tra medici, infermieri e tecnici sanitari assunti a tempo indeterminato.

Lo scrive in una nota il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.