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Audizione costi pizza a Napoli e in Campania e ricadute occupazionali

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Caputo: ‘Occorre realizzare una fiera biennale a Napoli che non sia la sagra della pizza ma la fiera di tutta la filiera della pizza’

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Campania.

Un forte coordinamento tra associazioni ed istituzioni per dare slancio alla formazione delle nuove generazioni di pizzaiuoli, per rafforzare la filiera corta dei prodotti del territorio per la pizza napoletana e valorizzare l’Arte tradizionale del pizzaiuolo napoletano, riconosciuta patrimonio UNESCO.

È quanto è emerso dall’audizione che stamani, 29 giugno, nell’Aula del Consiglio Regionale della Campania, hanno tenuto le Commissioni consiliari III, Lavoro e Attività produttive, e VIII, Agricoltura, presiedute, rispettivamente, dai Consiglieri regionali Carmine Mensorio e Francesco Emilio Borrelli, sul costo della pizza e sulle ricadute occupazionali con le Associazioni del settore.

Ha detto il Presidente Borrelli:

È nostra volontà supportare e valorizzare il comparto della pizza, che fa parte del nostro patrimonio gastronomico e culturale, e vogliamo ragionare insieme con le associazioni su iniziative e percorsi che possano rilanciare questa nostra risorsa e coniugarla allo sviluppo turistico.

Ha sottolineato il Presidente Mensorio:

La questione attuale del prezzo della pizza deve tenere conto innanzitutto del rispetto e della tutela dei lavoratori che operano in questo settore contrastando il lavoro nero e sottopagato.

È fondamentale valorizzare il nostro patrimonio gastronomico e l’intera filiera produttiva che sta alla base dello stesso a cominciare dalla tutela dell’occupazione e della sua qualità.

Ha detto il Consigliere Diego Venanzoni, De Luca Presidente:

La pizza deve rimanere un pasto del popolo con un prezzo accessibile, così come occorre difendere le iniziative che si svolgono in città dedicate all’arte pizzaiuola ed un patrimonio che non è solo gastronomico ma anche identitario e sociale.

Ha spiegato l’Assessore al lavoro Antonio Marchiello:

A Napoli c’è un calo del numero delle pizzerie mentre in altre regioni, come in Lombardia, i nostri marchi hanno aperto pizzerie che stanno avendo un grande seguito, alla luce di ciò siamo disponibili ad interventi mirati per sostenere il settore ma è fondamentale fare rete.

Ha osservato Antonio Pace, Presidente dell’Associazione Verace Pizza Napoletana:

A Napoli, patria della pizza, il costo della pizza dovrebbe essere più elevato perché la pizza è un’icona identitaria di Napoli ed anche turistica del territorio, da parte nostra abbiamo sempre e solo difeso coloro che rispettano le regole del prodotto di qualità e i diritti dei lavoratori impegnati nel settore. Un altro tema fondamentale, per la nostra categoria, è la formazione delle nuove generazioni dei pizzaiuoli perché le nostre pizzerie hanno bisogno di nuovo personale.

Ha aggiunto l’Assessore all’agricoltura Nicola Caputo:

Occorre un’azione strutturale per valorizzare il nostro prodotto sul piano internazionale, per fare ciò occorre realizzare una fiera biennale a Napoli che non sia la sagra della pizza ma la fiera di tutta la filiera della pizza.

Ha sottolineato Carmine Guarino, Partner Impresa Labor:

Occorre la formazione del personale ma anche la formazione manageriale. Chi fa pizza fa impresa quindi la mia proposta è quella di puntare su strumenti anche tecnologici a sostegno delle imprese con indicatori di natura aziendale tra cui anche i costi per il marketing e del lavoro.

Ha detto Claudio Servillo, uno degli organizzatori della manifestazione che si tiene annualmente alla Mostra d’Oltremare:

Auspichiamo di essere sostenuti nel nostro percorso di internazionalizzazione e che si rafforzi la rete della rappresentatività della categoria.

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