La nuova mostra di Nicholas Tolosa dal 27 febbraio all’11 marzo
Riceviamo e pubblichiamo.
Sabato 27 Febbraio 2016, presso il Centro Culturale TECLA, a Napoli, in via Toledo 424, si inaugura alle 16,00 una mostra personale d’Arte contemporanea di Nicholas Tolosa con il patrocinio morale dell’Osservatorio Comunicazione Partecipazione Culture Giovanili (OCPG) dell’Università di Salerno e del Centro Culturale TECLA con il contributo critico di Monica Boghi, intitolata: ‘Il dramma della realtà assume sembianze umane’.
Occhi fissi e immobili. Occhi spalancati che ci osservano come se volessero sfidarci a sostenere il loro sguardo. Occhi che ci catturano per la loro potenza visiva fino a farci raggelare il sangue. Occhi forti e coraggiosi, che non si nascondono e che non hanno paura di svelare la loro anima. Sono occhi che si donano a noi per raccontarci la loro storia, le loro vite e i loro stati d’animo. Allo stesso tempo però sono anche occhi che ci scuotono, ci turbano, ci interrogano, ci fanno confrontare con noi stessi senza neanche rendercene conto.
A Nicholas Tolosa per coinvolgerci bastano pochi tratti, alcuni appena abbozzati ma intrisi di una tale carica emotiva che diventa impossibile per noi rimanere indifferenti, e ci accorgiamo che alla fine, in questa battaglia di sguardi, siamo noi a distogliere il nostro, troppo debole o forse colpevole per poter sopportare questo confronto. Che cosa ci colpisce, che cosa ci fa paura? Sono le storie che si celano a ciascun dipinto o è la durezza delle pennellate, così crudi e taglienti che sembrano quasi voler squarciare la tela? Forse non è così importante la risposta, forse quello che l’artista vuole esprimere è l’importanza di certe tematiche che sente particolarmente sue e riesce a mostrarcele con un linguaggio talmente realistico per le emozioni che suscita che è impossibile rimanere indifferenti. Sono tutte immagini simbolo che assumono sembianze umane, ritratti angoscianti che parlano di dolore, di sofferenza, di povertà, di ingiustizia, di potere, di abbandono, di desolazione ma anche di vita, di speranza e di rinascita, perché è proprio nella consapevolezza vivida di quello che può essere il male che ci commuoviamo.
Nicholas Tolosa riesce a evocare nelle sue opere un’atmosfera teatrale dalla composizione possente grazie all’utilizzo della linea netta, al taglio squadrato dei volumi e al contrasto chiaroscurale tra bianco e nero. Anime cariche di una tale forza materica che la fragilità dei loro corpi quasi non si nota rispetto la chiarezza del messaggio che comunicano. I protagonisti dei suoi dipinti sono dunque quei traumi che non siamo ancora riusciti a superare ed è impressionante scoprire come si concretizzano e prendono forma in questi drammatici volti umani che ci fronteggiano come un esercito di maschere.
Le sue opere propongono un dialogo che verte verso l’integrazione dei popoli e la volontà di integrazione tra le diverse culture, in un mondo che sembra non aver imparato nulla dalla Storia e che è ancora smembrato tra le diverse manifestazioni di odio, discriminazione, violenza e sopraffazione che gli Stati ostentano tra loro. Una ruota che non ha intenzione di finire, con il rischio che i tanti discorsi sull’uguaglianza e il rispetto a cui si dà voce nelle varie propagande politiche mantengano sempre la loro essenza evanescente, come il fumo che in attimo annebbia la vista e che alla stessa velocità si disperde nel vento. In questo caso sono l’indifferenza e l’ipocrisia che montano tante belle parole sulla necessità di cambiamento, quando invece non si riescono ancora a superare episodi di violenza gratuita verso l’altro, verso noi stessi, verso il mondo che ci circonda, verso il tutto di cui facciamo parte.
Cosa davvero ci rende diversi e ci divide? Le sembianze, le fattezze, le tradizioni, la cultura, le religione, il continente? Sembrano discorsi arretrati ma che purtroppo non sono sorpassati e siamo ancora chiamati ad affrontare. I quadri di Nicholas Tolosa sono paurosamente attuali e sono in grado di provocarci, mettendo a nudo la nostra coscienza e pregandoci di non rassegnarci ma di ascoltare la nostra sensibilità per credere di poter cambiare.
La Mostra, resterà aperta fino all’11 Marzo.