Il 15 giugno inaugurazione in via della Pescheria di installazione di luci d’artista al neon tra arte pubblica, cultura, turismo, memoria e contemporaneità
Riceviamo e pubblichiamo.
Sabato 15 giugno, ore 21:00, a Trieste, alla fine di via della Pescheria, lato via dei Fornelli, si terrà l’inaugurazione di Doublin’, un progetto di Arte pubblica, che unisce cultura, turismo, memoria e contemporaneità, ideato dall’Associazione culturale Cizerouno insieme al collettivo di arte sociale Dmav per celebrare il famoso scrittore irlandese James Joyce e il suo profondo legame con Trieste, dove visse tra il 1904 e il 1920.
L’installazione di luci d’artista darà forma e colore a parole e luoghi del celebre romanzo ‘Ulysses’ in alcune vie del centro giuliano, che verranno così “trasfigurate” e connesse idealmente agli spazi urbani della Dublino joyciana fino alla Barcolana.
Sarà parte integrante del programma di ‘Bloomsday 2019. Una festa per Joyce’, 13 al 16 giugno a Trieste, organizzato dal Museo Joyce / Joyce Museum del Comune di Trieste.
L’accensione di Doublin’ si terrà attraverso una sovrapposizione di luci, sonorizzazioni leggere e diffuse, attori in movimento che leggeranno brani estratti dall’Ulisse e un concerto finale.
I quattro neon d’artista – appositamente realizzati – a partire da via della Pescheria daranno vita e corpo a una toponomastica onirica che si sovrapporrà, confondendosi, agli spazi urbani odierni del quartiere di Cavana, andando a generare un dialogo visivo tra luoghi fisici e quelli letterari. Da qui nasce il nome del progetto: un gioco di parole che dal nome della località di Dublin diventa Doublin’, cioè raddoppiare.
I neon consentiranno infatti di “duplicare” la città vecchia, tracciando paralleli tra la sua vitalità concreta e quella “artistica”, fissando ricordi e facendo emergere memorie, intrecciando presente, passato e futuro.
Ed è proprio questo lo scopo profondo del progetto: essere il punto di partenza per un nuovo percorso di valorizzazione culturale del territorio. Doublin’ ha infatti la capacità di tenere insieme arte, cultura, turismo, memoria e contemporaneità: differenti livelli che, messi insieme, ne costituiscono il punto di forza.
Un primo livello infatti è quello del recupero di una porzione di quartiere con l’intento di restituire senso e allontanare situazioni di degrado registrate. Un secondo livello è quello dell’innovatività della proposta artistica. Un terzo livello è quello che insiste sugli aspetti culturali, leva anche per un turismo culturale e letterario connaturato nell’anima della Città. L’ultimo livello, non meno importante, sul recupero della memoria storica del quartiere.
Un sistema di raddoppi che rimanda anche all’anima di Trieste, che per la sua posizione geografica, è sempre stata un luogo di incontri e sovrapposizioni, un crocevia di culture e religioni. Città di frontiera e sintesi di due caratteri, quello mitteleuropeo e quello mediterraneo, ha dato ospitalità a svariate comunità che hanno contribuito ad arricchirla culturalmente: forse è proprio questo suo clima dinamico e vitale, ma al contempo anche placido e tranquillo, che ha attirato e nutrito i numerosi artisti e intellettuali che l’hanno popolata, tra cui James Joyce. Il rapporto che lo scrittore irlandese strinse con la città con fu così intenso da confluire in maniera più o meno esplicita in molte sue opere.
Doublin’ è reso possibile grazie al contributo di Trieste Trasporti Spa e la collaborazione del Dipartimento Territorio, Economia e Ambiente Servizio Strade e Verde Pubblico – Gestione Contratti di Servizio del Comune di Trieste. Sponsor tecnici: Gruppo Hera e Neon Arco.
Si ringrazia per la collaborazione: Victoria Hotel letterario, Associazione Guide Turistiche del FVG, Associazione S@nGiorgio2020.