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Fumata bianca alla Cop21

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XXI Conferenza sui cambiamenti climatici 2015

Si è tenuta in questi giorni a Parigi la Cop21, la XXI Conferenza delle parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici con l’obiettivo di concludere un accordo vincolante ed universale sul clima, che venga rispettato da tutte le nazioni.

Il percorso non è stato certo in discesa, gli incontri sono stati pieni di contrasti vista l’opposizione dei Paesi cosiddetti in Via di Sviluppo come Cina ed India che puntano al potenziamento della loro economia attraverso lo sfruttamento dei fossili, al punto che entrambi i Paesi hanno acquistato molte miniere di carbone. L’accusa che loro rivolgono ai Paesi “sviluppati” è quella di vietare l’utilizzo di questo combustibile quando “noi” siamo stati i primi, negli anni del boom industriale, ad avere abusato nel suo uso.

Cop21_2Ma alla fine la bozza è arrivata assieme alla soddisfazione di Laurent Fabins, Ministro degli Esteri francese e Presidente della Cop21: “abbiamo la bozza, che è giusta,ambiziosa, equilibrata e che riflette tutte le parti, ma soprattutto è giuridicamente vincolante”.

Ha proseguito sottolineando come questo accordo sia necessario per poter abbassare la temperatura della Terra che negli ultimi anni si è innalzata di un  grado centigrado, ma soprattutto per poter salvare le zone insulari che rischiano di essere inghiottite dall’innalzamento del  livello del mare causato dallo scioglimento dei ghiacciai. Infatti uno degli obbiettivi fissati nella bozza è quello di limitare il surriscaldamento globale sotto i due gradi entro il 2020.

Sono previsti, inoltre, aiuti finanziari ai Paesi in via di sviluppo, 100 miliardi di dollari all’anno da qui fio al 2020 per incentivare lo sviluppo di energie rinnovabili. Un particolare sguardo è rivolto all’Africa e all’America Latina al fine di proteggere le foreste e quindi arginare il fenomeno della deforestazione ed appoggiare i produttori di petrolio affinché inizino un processo di diversificazione della loro produzione energetica. Ci sarà uno stretto controllo sull’emissione di CO2, infatti i piani nazionali per il taglio dei gas serra saranno sottoposti a revisione ogni 5 anni.

Anche il segretario generale dell’ONU, Ban Ki-moon ha preso la parole dichiarando che “è arrivato il momento ci capire che gli interessi nazionali sono preservati al meglio agendo nell’interesse comune internazionale. Le soluzioni al cambiamento sono sul tavolo, sta a noi prenderle”.

Ora, a lavori conclusi, possiamo solo sperare che l’impegno preso dai singoli stati venga mantenuto e portato avanti, questa è l’unica chance che abbiamo per salvaguardare e prenderci cura della nostra Terra.

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Autore Monica De Lucia

Monica De Lucia, giornalista pubblicista, laureata in Scienze filosofiche presso l'Università "Federico II" di Napoli.