La tanto attesa riforma della pubblica amministrazione sta arrivando. Renzi ha illustrato agli altri ministri in cosa consisterà questa “rivoluzionaria” riforma. Il premier,ironizzando, ha addirittura invocato il coinvolgimento dei Marines o della CIA per poter affrontare temi e misure che sicuramente, faranno discutere.
Si parla della licenziabilità dei dirigenti, tagli alle indennità, eventuale uscita dei dipendenti per favorire il ricambio generazionale, interventi sulla giustizia amministrativa e facilitazione per i cittadini nel rapporto con la pubblica amministrazione.
Il punto di partenza è quello della semplificazione e della trasparenza. Per questo motivo, spiega Renzi, ogni cittadino avrà un “identità digitale”, cioè dare a tutti un pin che permetterà l’accesso ai servizi pubblici come scaricare moduli o pagare le bollette, evitando così lunghe file agli sportelli.
Ciò che il Presidente Renzi ha tenuto però a specificare, è che nella pubblica amministrazione non si parlerà di esuberi: nessun dipendente verrà licenziato solo perchè il governo ha bisogno di tagliare; ma si potrebbe pensare che non manderà a casa questi lavoratori perchè non si hanno le risorse con cui pagare le loro pensioni.
L’attenzione si concentra anche sulle fasce alte della pubblica amministrazione cioè i dirigenti: imponendo un tetto massimo agli stipendi dei manager. Dalle dichiarazioni del Premier si lascia intendere che i premi non aumenteranno in base all’indennità, ma varieranno in base alle performance.
Ultima parte, ma non di secondaria importanza è “beccare i fannulloni” e farli smettere di oziare, valorizzando così i non fannulloni, dandogli un premio ed incentivando lo scatto di carriera. L’intento non sarà quello di tagliare o ridurre, ma di far lavorare tutti di più, almeno si spera.
Monica De Lucia
Autore Monica De Lucia
Monica De Lucia, giornalista pubblicista, laureata in Scienze filosofiche presso l'Università "Federico II" di Napoli.