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Yemen: ONU propone di aprire gradualmente 6 strade di Taiz

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La riapertura dovrebbe avvenire entro un mese

Sabato 28 maggio, l’inviato del Segretario generale delle Nazioni Unite in Yemen, Hans Grundberg, ha annunciato la fine di un primo ciclo di discussioni tra le due parti nella capitale giordana, Amman, per aprire le strade principali di Taiz e in altri governatorati, secondo i termini della tregua mediata dalle Nazioni Unite.

Fonti dell’emittente “al-Arabiya” hanno riferito che l’inviato delle Nazioni Unite ha presentato una formula che prevede l’apertura graduale di 6 strade intorno a Taiz entro un mese, prevedendo un meccanismo di attuazione e garanzie per la sicurezza dei viaggiatori civili, sulla base delle discussioni di tre giorni e delle opzioni presentate dalle due parti.

A sua volta, Grundberg ha affermato di considerare promettente il fatto che le due parti abbiano preso l’iniziativa di incontrarsi faccia a faccia per discutere la questione dell’apertura delle strade per la prima volta da anni.

Il diplomatico ha invitato le due parti a concludere urgentemente le loro discussioni interne e ottenere risultati positivi per il popolo yemenita.

Parallelamente, le Nazioni Unite hanno annunciato che il primo incontro militare tra le parti, il governo legittimo yemenita e i ribelli Houthi, si è tenuto ad Amman.

In Giordania sono iniziate da pochi giorni le trattative tra governo e milizia per completare la proposta di tregua ONU proclamata il primo aprile scorso, con l’obiettivo di togliere l’assedio al governatorato di Taiz, che comprende 5 milioni di persone.

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Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.