Yemen: ONG denuncia pestaggio Houthi su 3 giornalisti

Si tratta di tre dei quattro giornalisti nelle carceri dei ribelli che controllano Sana’a da sette anni e che rischiano la morte

L’Organizzazione nazionale dei giornalisti yemeniti, “Sada“, ha ricevuto un rapporto dalle famiglie dei giornalisti che si trovano rinchiusi nelle carceri dei ribelli Houthi, sul cui capo pende una condanna a morte, in cui si afferma che tre di loro sono stati duramente picchiati all’inizio di questa settimana.Secondo il rapporto delle famiglie dei giornalisti, a subire il pestaggio sono stati in particolare Tawfiq Al-Mansoori, Abdul-Khaleq Omran e Harith Hamid.

I tre cronisti sono stati aggrediti all’interno della prigione del campo di sicurezza centrale di Sana’a, sotto la supervisione di Abdul-Qader Al-Murtada, il rappresentante del gruppo Houthi nelle trattative con il governo legittimo per la liberazione dei prigionieri rapiti dal gruppo filo iraniano.

L’organizzazione “Sada” condanna e denuncia la grave violazione e l’attacco ai giornalisti e in una nota denuncia la loro detenzione e limitazione della libertà da parte del gruppo Houthi che va avanti da sette anni, in quanto ancora sottoposti a varie forme di tortura fisica e psicologica e esecuzioni extragiudiziali.

Chiede, inoltre, all’inviato delle Nazioni Unite in Yemen di adempiere al suo ruolo e al dovere umanitario e fare pressione sul gruppo Houthi affinché rilasci i giornalisti rapiti e li salvi dalla ghigliottina che sta agitando contro di loro.

La continua detenzione di giornalisti nelle prigioni del gruppo Houthi per il settimo anno consecutivo pone la Comunità internazionale e le organizzazioni per i diritti umani e la stampa in una posizione difficile, poiché non hanno ricevuto risposte fino ad ora.

La loro salute fisica e psicologica si è deteriorata e hanno contratto vari tipi di malattie a seguito di torture e della negligenza medica che si registra nelle carceri del gruppo Houthi.

Dal loro arresto, avvenuto nel giugno 2015, fino ad oggi, non è stato permesso di ricevere le cure necessarie o di essere visitati da un medico specializzato. Il gruppo Houthi continua a torturarli e ad usarli come carta per ricatti politici durante le trattative e i negoziati tra i prigionieri di guerra, in violazione del diritto internazionale umanitario e dei trattati internazionali relativi alla protezione dei giornalisti e dei civili.