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Yemen: nuovo accordo tra al-Qaeda e Houthi

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Vicini ad uno scambio di prigionieri

Un sito di notizie yemenita ha rivelato, giovedì 19 gennaio, nuovi dettagli esclusivi sui negoziati condotti dalla milizia Houthi, il braccio armato dell’Iran nello Yemen, e dall’organizzazione terroristica di al-Qaeda. Lo scopo è quello di completare un accordo di scambio di prigionieri tra le due parti durante il mese di gennaio.

Il sito di notizie “Newsyemen” ha rivelato che il nuovo accordo di scambio è in corso dal novembre 2011; si presume che sarà concluso nel gennaio del 2023.

L’accordo include il rilascio di 17 membri di Al-Qaeda in cambio della liberazione di 9 membri della milizia Houthi.

Le fonti hanno sottolineato che il negoziatore dell’organizzazione terroristica Abdullah Ali Alawi Muzahim, soprannominato “Al-Zarqawi”, ha tenuto diversi incontri con il leader del negoziatore della milizia Houthi, Muhammad Salem Al-Nakhai “Abu Anas”. È stato concordato tra le due parti che l’affare si sarebbe concluso a gennaio.

Il sito ha anche pubblicato i nomi di alcuni membri della lista di uomini fedeli ad “Al-Zarqawi”, che verranno rilasciati dalle carceri nelle aree controllate dalla milizia Houthi, tra cui Mayad Mahmoud Aqlan Al-Hammadi, Ali Awad Muhammad Ahmed Al-Aqili, Abdullah Ali Naji Al-Hawri, Marzouq Ahmed Muhammad, Ahmed Abu Sir Al-Aqili, Adel Tariq e Walid Al-Razaki.

Da quando ha preso il potere a Sana’a nel 2014, la milizia Houthi ha già concluso numerosi accordi di scambio con l’organizzazione terroristica di al-Qaeda, che hanno portato alla scarcerazione di membri e leader dell’organizzazione jihadista detenuti nelle prigioni di Sana’a, che avevano condotto una serie di attacchi e operazioni terroristiche nello Yemen prima del 2011.

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Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.