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Yemen: le scuole di Sana’a sotto la censura Houthi

Video sui social media dimostrano come i ribelli abbiano usato due pesi e due misure nel consentire alcune attività culturali all’interno delle scuole

I ribelli Houthi dello Yemen usano due pesi e due misure per consentire lo svolgimento di attività culturali nelle scuole di Sana’a, città che controllano dal 2014.

Attivisti sui social media in Yemen hanno fatto circolare due videoclip che dimostrano la grande contraddizione della milizia Houthi.

Nel primo video, l’autorità della milizia ha licenziato il preside di una scuola privata a Sana’a per aver organizzato un evento femminile. Il gruppo filo iraniano ha poi deciso di trasformare la “Manarat Sana’a National School” in una scuola secondaria per soli uomini, trasferendo le studentesse in altri istituti e convertire la scuola da dipartimento di lingua inglese a dipartimento in lingua araba.

L’autorità sciita al potere a Sana’a ha ritenuto che l’evento coordinato dal preside della scuola e trasmesso attraverso un videoclip, contraddice la cultura, i principi ei valori della fede e danneggia il messaggio educativo.

In un altro video, si documenta il ballo delle ragazze che eseguono lo “Zawamil” Houthi, che è una delle loro arti, in cui le giovani appaiono mentre eseguono danze popolari con uomini.

In questo caso gli educatori si interrogano sul motivo di questo disprezzo per le attività miste da parte degli Houthi, che consentono però agli studenti delle scuole di eseguire danze popolari davanti alla folla, per poi attuare misure repressive nei confronti di un’altra scuola e punendo il suo preside con il licenziamento per aver consentito l’organizzazione di un evento di intrattenimento misto per gli studenti.

I giovani yemeniti hanno denunciato questo comportamento ibrido che nulla ha a che vedere con la cultura e l’identità yemenite, considerando che si tratta di attività scolastiche ricreative, culturali che non ledono i valori e non offendono le costanti sociali, in quanto non portano alcun squilibrio nelle tradizioni.

Cantare e ballare disturbano solo la mentalità degli oscurantisti che combattono la libertà di espressione e sopprimono la voce di chi professa amore per la vita sfidando il dolore delle crisi.

Autore Redazione Arabia Felix

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