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Yemen: Governo chiede condanna ONU per razzismo Houthi

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Makhlafi


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I miliziani sciiti hanno ucciso due immigrati e rapito decine di etiopi, tra cui 50 donne, a Sana’a

Il Consigliere del Presidente yemenita Abde Rabbo Mansur Hadi, Abdul-Malik Al-Makhlafi, ha invitato le Nazioni Unite e le sue organizzazioni a condannare il trattamento “razzista” dei ribelli Houthi nei confronti dei rifugiati africani presenti nella capitale, Sana’a.

Makhlafi ha scritto, su Twitter, che la milizia razzista Houthi tratta male i rifugiati africani commettendo loro crimini contro di loro.

Le Nazioni Unite e le loro organizzazioni, il cui Segretario generale Antonio Guterres conosceva l’etica usata dagli yemeniti nel trattare con i rifugiati, sono tenute a condannare chiaramente il trattamento razzista Houthi dei rifugiati africani e i loro crimini contro di loro, che sono un’estensione dei loro crimini e del loro razzismo contro gli yemeniti.

Il tweet è stato pubblicato dopo che il 3 aprile i miliziani Houthi hanno ucciso due immigrati e rapito decine di etiopi, tra cui 50 donne, nella capitale yemenita, Sana’a, che è sotto il loro controllo.

Fonti dei media yemeniti hanno affermato che due etiopi sono stati uccisi e decine di altri sono stati rapiti dalla milizia Houthi mentre disperdevano un sit-in che chiedeva un’indagine internazionale sull’incidente del centro di detenzione avvenuto il 7 marzo dove hanno perso la vita decine di rifugiati.

La milizia Houthi ha anche espulso circa 340 immigrati africani dalla capitale, Sana’a, in aree controllate dal Governo legittimo, e la maggior parte di loro, secondo diverse fonti, è effettivamente arrivata in aree controllate da esso.

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Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.