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Yemen: campagna contro il reclutamento dei bambini soldato

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Con la partecipazione delle Nazioni Unite

Secondo quanto annunciato dall’agenzia di stampa ufficiale yemenita il Ministero degli Affari legali yemenita, dalla capitale temporanea, Aden, ha lanciato la campagna internazionale per prevenire il reclutamento di bambini.

Il documento di inaugurazione della campagna chiede di fermare e condannare le violazioni dei diritti dei bambini da parte della milizia Houthi nello Yemen e la chiusura di tutti i centri di addestramento e mobilitazione che arruolano bambini e li gettano nei fronti di combattimento.

La dichiarazione ha confermato l’impegno del governo nei confronti della costituzione, della legge e degli accordi internazionali yemeniti che sono stati ratificati per porre fine al fenomeno dell’ingaggio di bambini.

Ha anche invitato tutti i principali media militari, sociali, politici, ufficiali e popolari in tutti i governatorati a partecipare attivamente ad iniziative sul pericolo di questo fenomeno per le generazioni future.

Il lancio della campagna giunge in risposta all’appello della campagna internazionale lanciata dall’Ufficio del Rappresentante speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite per i conflitti armati e l’infanzia, Virginia Jamia, a tutti i Paesi del mondo sotto lo slogan ‘Azione per proteggere i bambini’.

Questa campagna rientra in attuazione del piano firmato tra il governo yemenita e le Nazioni Unite nel 2014, nonché della road map firmata nel 2018 e dell’attuazione dei sei punti di azione approvati dal Comitato tecnico congiunto per la prevenzione del reclutamento dei bambini del luglio 2021.

Una coalizione yemenita per i diritti umani ha rivelato che la milizia Houthi sostenuta dall’Iran ha reclutato 12.054 bambini in diversi governatorati nel periodo da maggio 2014 a maggio 2021.

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Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.