Vivere nel presente

I vostri due occhi fisici vi inducono erroneamente a pensare che questo mondo di dualità sia reale. Aprite il vostro occhio spirituale e vedete la vostra forma invisibile. Se, nel silenzio interiore, il vostro occhio spirituale è aperto, l’invisibile diviene visibile.
Paramahansa Yogananda

Viviamo in un mondo di illusioni. La nostra mente percepisce una realtà fuori dal Sé, in base ai propri pensieri e, allo stesso tempo, agisce in base alle credenze che ha rispetto a ciò che lo circonda. Allo stesso modo, anche la percezione del proprio sé viene distorta dalla mente che è in continuo fermento.
La maggior parte delle persone vive tra il tempo passato e il tempo futuro e il lavorio mentale, continuo, non permette di ritrovare la propria calma interiore e la consapevolezza del presente. La nostra realtà è ciò che accade nel qui e ora. Ma non ne siamo coscienti e, per questo motivo, la nostra vita è una grande illusione.

Vivere nel passato, in ciò che è stato, in ciò che avrebbe potuto essere e non è stato, in ciò che abbiamo omesso di fare, o in ciò che abbiamo fatto erroneamente, ci fa vivere con l’ansia e i sensi di colpa, proiettando le nostre paure sul futuro che, in realtà, non esiste.
In ogni caso, ansia e preoccupazione non ci tolgono il dolore di domani, ma ci privano della serenità di oggi

Certe cose ci tormentano più del dovuto, certe prima del dovuto, certe assolutamente senza motivo. Quindi, o accresciamo la nostra pena o la anticipiamo o addirittura ce la creiamo.
Sono più le cose che ci spaventano di quelle che ci minacciano effettivamente e spesso soffriamo più per le nostre paure che per la realtà.

Quando si ha la sensazione che accadrà qualcosa di spiacevole dobbiamo renderci conto che forse accadrà comunque.
Stare in pensiero e affliggersi non ha alcun senso.
Gli eventi si succedono e non ci possiamo fare nulla.
Meglio quindi affrontare quietamente ciò che ci aspetta. Arrovellarci per qualcosa che non si può evitare è un inutile dispendio di forze, oltre che fonte di dolore.
Seneca

Ma come restare presenti a noi stessi?
Tante sono le strade che conducono alla conoscenza e che ci aiutano a svelare le realtà illusorie.
Il percorso di crescita individuale può essere raggiunto se avvertiamo il disagio interiore che non ci permette di trovare un equilibrio tra noi e il mondo che ci circonda; ed è la consapevolezza di questo mal d’essere che può essere una spinta a guardare oltre i nostri pensieri e al di là dei nostri pregiudizi e abitudini.

Il Reiki e lo studio della meditazione, le pratiche dello yoga, sono un valido aiuto per chi è alla ricerca di superare l’ansia, la paura del cambiamento, la mancanza di centratura.
Concediamo a noi stessi il tempo per metterci in contatto con quella parte di noi ancora da scoprire, diamo un significato al nostro vivere, togliendo il velo di Maya, risvegliandoci dal letargo conoscitivo per poter contemplare, finalmente, la vera essenza della realtà.

Viviamo costantemente distratti dalla nostra vera natura. Abbiamo perso il senso di appartenenza al Tutto; la nostra parte Spirituale è assopita e costretta a restare imprigionata dalla Materia che ci impone ritmi di vita alienati.
Una mente che comprende se stessa è già sulla strada della saggezza.

La vostra visione diventerà chiara solo quando guarderete nel vostro cuore. Chi guarda all’esterno, sogna. Chi guarda all’interno, apre gli occhi.
Jung