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‘Tranquilli amici è solo sonno arretrato’ al Sancarluccio

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'Tranquilli amici è solo sonno arretrato'


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In scena dal 22 al 25 marzo a Napoli lo spettacolo ispirato alla vita di Walter Chiari

Riceviamo e pubblichiamo.

Da giovedì 22 a domenica 25 marzo, giovedì, venerdì e sabato ore 21:00 e domenica ore 18:00, presso il Nuovo Teatro Sancarluccio, via San pasquale a Chiaia, 49, Napoli, si terrà lo spettacolo ‘Tranquilli amici è solo sonno arretrato’, ispirato alla vita di Walter Chiari, con Giorgio Gori, Maro Venezia, Daniele De Vita, Adriana D’Agostino, Livia Bertè, Brian Testa, Anna Buccione, Francesco Borrelli e Diego Macario per la regia di Giampiero Notarangelo.
Sinossi
Gennaio del 1944. Teatro Olimpia di Milano. Un giovane Walter Annicchiarico, un po’ per gioco e un po’ per ricevere un bacio dalla bella soubrette, sale sul palco e racconta una barzelletta durante il quarto d’ora del dilettante. Tutti ridono e tutti scoprono il suo talento, dall’impresario fino a Marisa Maresca che lo consacra re del varietà e gli mette il nome d’arte “Walter Chiari”. Dalla rottura successiva con la stessa Maresca, Chiari conoscerà poi Carlo Campanini e Bice Valori con i quali improvvisa diversi sketch comici esilaranti come il Sarchiapone e i Fratelli De Rege.

La sua vita non è tutta rosa e fiori. Come tutti i grandi artisti anche lui ha scheletri nell’armadio. Uno di questi è la droga che lo porterà addirittura in galera e a separarsi dalla moglie Alida Chelli. Solo, depresso e sconfitto ma soprattutto deriso dal mondo dello spettacolo si ritira nel suo residence di Milano dove morirà il 21 dicembre 1991.

Note di regia
Lo spettacolo vuole raccontare in maniera drammaturgica la vita di Walter Chiari. Dal suo debutto al Teatro Olimpia di Milano, passando per l’incontro con Marisa Maresca, Carlo Campanini, il difficile rapporto con la mafia e la droga, il matrimonio con Alida Chelli fino alla sua morte in un residence di Milano nel 1991.

Giorgio Gori ripercorre tutti i successi e gli insuccessi del mattatore italiano, facendo esaltare le sfumature dei personaggi che l’hanno circondato. Una scenografia semplice, composta da pochi oggetti per dare risalto alla parola e alle emozioni dei singoli personaggi.

Lo spettacolo è tipicamente comico, in cui verranno riproposti il Sarchiapone, Fratelli De Rege, le barzellette del balbuziente e della donna pugliese.

Il finale lascia una speranza al pubblico. La speranza che un Walter Chiari non sia morto ma come ha dichiarato stesso l’attore è “soltanto sonno arretrato”.

Lo scopo della regia e dell’autore è di far rivivere a chi l’ha conosciuto, l’estro e la forza di Walter Chiari ma soprattutto si avvicina ai giovani che ancora non lo conoscono.
Per questo motivo, Gori ha scritto una sceneggiatura semplice, composta da dialoghi asciutti con un ritmo veloce e incalzante fino al finale.
Giampiero Notarangelo

Giorgio Gori

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