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Toscana, Rossi e Ceccarelli su lavoratori senza stipendio cave chiuse

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Cave


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Il Presidente e l’Assessore ribadiscono la loro disponibilità a contribuire al fondo

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

Il Presidente Enrico Rossi e l’Assessore Vincenzo Ceccarelli intervengono sulla vicenda dei lavoratori attualmente senza stipendio a causa della chiusura delle cave.

Affermano:

In primo luogo  è importante che sia stata ripristinata la legalità.
Oggi quando le autorità rilevano una società che contravviene alle disposizioni della licenza le attività di escavazione vengono fermate e viene elaborato un nuovo piano che prenda in considerazione la risistemazione, la messa in sicurezza e le questioni ambientali. Un fatto di sostanza, non meramente formale.

È ovvio che compito degli enti preposti deve essere quello di accelerare quanto più possibile l’approvazione delle nuove richieste. È ciò che sta avvenendo tra Regione e Comune di Carrara che hanno già chiuso le procedure per una nuova autorizzazione.

Allo stesso tempo è altrettanto ovvio e giusto che eventuali difformità rispetto alle autorizzazioni nella coltivazione delle cave non siano pagate dai lavoratori privandoli dello stipendio. Siamo, pertanto, sensibili alla richiesta dei sindacati e disposti a fare fino in fondo la nostra parte, ci permettiamo, tuttavia, di rilevare che responsabile della difformità è l’impresa, che, quindi, si dovrebbe far carico in modo determinate della situazione e anche della creazione dell’eventuale fondo di ammortizzazione sociale.

Detto questo, e per quanto riguarda il ruolo delle istituzioni, ribadiamo comunque la nostra disponibilità a contribuire al fondo. Informiamo, però, che il Comune di Carrara riceve introiti di rilievo dal contributo di estrazione e dal canone di connessione delle cave che sono stati recentemente rivisti e aumentati anche ai sensi della legge regionale.

Le risorse destinate al Comune di Carrara ammontano a circa 15 milioni di euro, provenienti dal contributo di estrazione, a cui vanno aggiunti gli incassi derivanti dal canone, anche essi nell’ordine di diversi milioni.

Concludono Rossi e Ceccarelli:

Cifre che il governo regionale ha invece deciso di lasciare sul territorio, sempre grazie alla legge sulle cave. La Regione introita solo il 4% del contributo di estrazione pari a un importo di 900mila euro. Importo che viene primariamente utilizzato per il personale, transitato in Regione, adibito al settore.

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