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Toscana, Nardini sulla Giornata della Memoria

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Alessandra Nardini


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‘Tocca a noi raccogliere l’eredità dei testimoni’

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

Invita a non abbassare mai la guardia l’Assessore all’istruzione e alla cultura della memoria Alessandra Nardini.

Ricorda:

Coltivare la memoria è il vaccino più potente che abbiamo contro i pericolosi e squallidi rigurgiti nazifascisti a cui assistiamo nel mondo, in Europa, ed anche nel nostro Paese e in Toscana.

Il sipario sull’iniziativa organizzata dalla Regione Toscana si è appena alzato: una diretta streaming dal Cinema La Compagnia di Firenze, il racconto dei testimoni sopravvissuti, le scuole collegate da remoto.

Manca il contatto diretto, imposto dall’emergenza sanitaria. Manca il treno carico di cinquecento studentesse e studenti che proprio stamani, come ogni anno dispari, sarebbe dovuto arrivare a Oswiecim in Polonia. Sarebbe stata la dodicesima volta dal 2002. Ma la Toscana ha voluto comunque ricordare.

Sottolinea ancora l’Assessore Nardini:

Diritti che pensavamo acquisiti per sempre non lo sono più. Accade anche in Europa.

E allora dobbiamo ripartire dalle nuove generazioni ed importantissimo è il lavoro fatto nelle scuole: perché si formino donne e uomini, cittadine e cittadini liberi e consapevoli, che abbiano memoria dell’orrore di ciò che è stato, della Shoah e delle persecuzioni di tutti coloro che erano considerati diversi, inferiori, scomodi.

Conoscere affinché non possa più accadere.

Alcuni dei sopravvissuti a quell’orrore oggi non ci sono più. Non c’è più Maria Rudorf, non c’è più Vera Michelin Salomon, non c’è più Antonio Ceseri, non c’è più Marcello Martini: sono alcuni dei protagonisti dei treni della memoria toscani venuti meno negli ultimi anni.

Conclude Nardini:

Tocca dunque a noi raccogliere ora l’eredità delle testimoni e dei testimoni, affinché non attecchiscano i tanti, troppi, tentativi di negare la storia o di riscriverla. Questo non può essere accettato.

Dopo la vergogna delle legge razziali, firmate qui in Toscana nel 1938, promuovere la cultura della Memoria significa prendere un impegno solenne: quello di essere costruttrici e costruttori di un futuro senza discriminazioni e senza violenze, dove ognuno abbia il diritto di essere ciò che è, senza essere discriminato per il colore della propria pelle, per la propria provenienza, fede, orientamento sessuale, abilità o idea politica. Mai più.

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