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Toscana: diabete in età evolutiva, campi scuola per bambini e ragazzi

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Campo scuola per gestire diabete


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I ragazzi imparano a gestire il diabete e a superare problemi di convivenza con una patologia cronica

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

Il diabete in età evolutiva è in aumento e la Regione Toscana, impegnata fin dal 2000 a sostenere progetti di organizzazione di campi scuola per bambini e adolescenti con diabete, finanzia anche per il 2019 i progetti dell’azienda ospedaliero universitaria Meyer e delle ASL Toscana sud est e Toscana nord ovest, con €170.000,00,un finanziamento superiore a quello degli anni passati, €150.000,00.

Ai campi scuola, che sono gestiti dal Centro regionale per il diabete dell’età evolutiva dell’azienda ospedaliero universitaria Meyer, dalla ex ASL 6 di Livorno, Toscana nord ovest, e dalla ex ASL 9 di Grosseto, Toscana sud est, i ragazzi imparano, con l’aiuto di medici e psicologi, a gestire il diabete e superare i problemi connessi con la convivenza con una patologia cronica: acquistano autonomia, conoscono altri coetanei, stanno all’aria aperta, a contatto con la natura, fanno sport, si divertono.

Sottolinea l’Assessore Stefania Saccardi:

Come Regione consideriamo fondamentali questi campi scuola per i bambini e ragazzi con il diabete e per questo ci teniamo a finanziare ogni anno i progetti, ormai da tanti anni.

Il campo scuola è il primo passo per l’autonomia del ragazzo dalla famiglia.

Al campo scuola è il ragazzo ad essere coinvolto e responsabilizzato in prima persona nella gestione della propria patologia.

Le esperienze degli anni passati ci hanno dimostrato l’efficacia e la valenza terapeutica di questi campi e noi, in accordo con le associazioni di volontariato, siamo determinati ad assicurare continuità a questi progetti.

Dice la Dottoressa Sonia Toni, responsabile del Centro regionale per il diabete dell’età evolutiva del Meyer:

Dall’inizio degli anni ottanta il nostro Centro di riferimento organizza il campo scuola, trasferendo le competenze multidisciplinari del team sanitario al di fuori dell’ospedale e permettendo così ai soggetti con diabete, all’interno di una sorta di vacanza, di acquisire, verificare e approfondire le conoscenze diabetologiche necessarie per la gestione della terapia nel quotidiano.

Il campo scuola è parte integrante del programma di educazione all’autocontrollo e all’autogestione del diabete, che prevede nozioni teoriche, addestramento pratico e supporto psicologico per superare le problematiche di vita connesse con la convivenza con la malattia cronica.

Spiegano gli esperti coinvolti nell’organizzazione dei campi scuola:

In particolare la gestione del diabete richiede che, fin dai primi momenti dopo l’esordio, la famiglia e il bambino siano parte integrante del team e siano gli attori principali del processo di cura.

Affinché questo possa avvenire è necessario che la famiglia entri nel percorso di accettazione per trasformare la malattia in condizione di vita e trovi le risorse che la mettano in condizione di superare la cronicità e trasformarla in energia.

In questo percorso si inserisce il campo scuola, che rappresenta sotto tutti gli aspetti un alto momento di educazione terapeutica: un’opportunità finalizzata a migliorare le capacità di autogestione e l’integrazione sociale.

I campi scuola per i bambini e ragazzi con diabete
I campi per i ragazzi più grandi, 11 – 16 e 14 – 17 anni, sono rivolti ai soli ragazzi, con la partecipazione di 3-4 ragazzi di età superiore, che svolgono la funzione di ‘diabetico guida’, grazie alle esperienze già maturate nei precedenti campi scuola.

I campi per i più piccoli sono rivolti ai gruppi familiari e il bambino, 6-10 anni, partecipa con entrambi i genitori.

Ai campi sono presenti medici, infermieri, psicologi, pediatri, dietisti, preparatori atletici della facoltà di scienze motorie, personale dell’Associazione diabetici.

I campi si svolgono in montagna, in agriturismo, in barca.

Per i medici, vivere in stretto contatto, 24 ore su 24, con i ragazzi, consente loro di osservarli più da vicino a stabilire con loro un rapporto che non è più di dipendenza medico-paziente, ma di collaborazione attiva e diretta.

Le lezioni teoriche si alternano a esercitazioni pratiche e ogni ragazzo è stimolato a compiere da solo i controlli e le terapie necessarie.

Il diabete dell’età evolutiva
Ogni anno nella fascia di età 0-14 anni si verificano 8-10 nuovi casi ogni 100.000 bambini e 6-7 nella fascia di età giovanile tra 15 e 29 anni.

E il trend è in aumento, in Toscana come nel resto d’Italia: +3,6% l’anno.

Il diabete dell’età evolutiva colpisce in Italia circa l’1 per mille della popolazione ed è pari a circa l’8% di tutti i casi di diabete.

Questa patologia a carattere sociale emergente può essere affrontata con la prevenzione primaria e secondaria, ma quando si è ormai evidenziata, diventano fondamentali l’autocontrollo e la capacità di gestione da parte dei ragazzi.

Il periodo di vacanza, da 7 a 10 giorni, passato ‘da solo’ rassicura i genitori sulla capacità del figlio di autogestirsi, e sviluppa nel ragazzo una maggiore sicurezza di sé.

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