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A Teodolinda Quintieri l’Oscar della Moda alla carriera in platino

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Teodolinda Quintieri


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Ennesimo riconoscimento per la geniale stilista partenopea

Domenica 17 dicembre, ore 21:00, presso Palazzo Caracciolo, via Carbonara, 112, Napoli, si terrà la quinta edizione del Premio nazionale “St. Oscar della Moda 2017”. L’evento, organizzato dal direttore artistico Steven Giuseppe Torrisi, sarà condotto da Alessandro Cecchi Paone e Nina Moric. La nuova edizione approderà nel capoluogo partenopeo dopo essere stata, in precedenza, a Taormina e Roma.

Gli stilisti che otterranno l’ambita statuetta realizzata da Tarì si sono contraddistinti, a livello internazionale, nel mondo dell’Alta Moda lasciando la loro impronta in modo indelebile. Previsti Oscar alla carriera in platino, big oro, e per gli stilisti emergenti in argento.

L’unica designer ad essere premiata con l’Oscar alla carriera in platino sarà la “Signora del gioiello” Teodolinda Quintieri. Napoletana d’origine con le sue splendide ed innovative creazioni è diventata protagonista indiscussa del panorama mondiale, conquistando, ripetutamente, le copertine delle principali testate del settore.

I suoi favolosi abiti-gioiello esaltano le sinuosità del corpo femminile grazie a lavorazioni che denotano un talento e una manualità artigianale degna dei più grandi scultori ed orafi di sempre, tanto che è stata addirittura accostata al grande Benvenuto Cellini.

Tessuti metallico platinati in cui sono incastonati preziosi gioielli, strass, perle, conchiglie che si sostituiscono, così, ai più classici ricami. Intrecci di velluto-douchesse, sete, shantung, chiffon e damascati che contribuiscono a creare scintillanti trasparenze opalescenti.

Trionfi di colori nella scelta di abbinamenti stoffe-bijoux che accompagnano scollature luminose, anelli stretti gli uni agli altri che, pur creando un ardito nude-look, restano assolutamente eleganti. Ma anche immancabili e romantici abiti da sposa, semplicemente da sogno.

Chiediamo proprio alla famosa stilista di parlarci di questo ennesimo riconoscimento che sta per ricevere.

Mi fa molto piacere ritirare questo premio alla carriera, anche se significa che sono passati 50 anni da quando ho iniziato a muovere i primi passi nel mondo dell’Alta Moda.

Ho esordito, quasi per gioco, nel 1967 realizzando bigiotteria, accessori, borse, portachiavi, collane, anelli, orecchini, bracciali, cinture, poi, dato che la passione aveva preso il sopravvento, è diventato un vero e proprio lavoro.

Dopo circa 7-8 anni, spinta dalla mia PR di allora, la bravissima Mariella Passerini, che purtroppo non c’è più da tanto, ho cominciato a disegnare corpini e reggiseni gioiello e, pian piano, sono passata alla realizzazione di vestiti completi che hanno avuto un enorme successo, soprattutto perché, al di là della lavorazione, della bellezza e dell’originalità, sono caratterizzati da perfetta vestibilità e credo che nessuno, in questo periodo di profonda crisi economica, riuscirebbe a farne di così preziosi.

Tra le top model che li hanno indossati sfilando a Piazza di Spagna c’è stata anche Naomi Campbell. In quel periodo, infatti, avevo rilevato l’atelier di Egon von Fürstenberg in via Sistina a Roma.

Credo sia una giusta ricompensa per tutti gli anni dedicati, con impegno e sacrificio, a questo splendido mondo, ma sono comunque molto emozionata perché sarò l’unica a ricevere l’Oscar della Moda alla carriera in platino.

A parte l’impegno personale profuso, chi ti senti di ringraziare per il successo ottenuto? A chi dedichi questo premio?

Alla mia famiglia, la vera artefice della mia vittoria.
Mio padre, un grande Uomo da cui ho ereditato l’estro creativo, insegnante di scherma a corte, era il mio idolo, il mio punto di riferimento.

Mia madre, dolcissima, mentre ero in giro per il mondo, si prendeva cura delle mie figlie, diventate, grazie a lei, donne meravigliose.

E ovviamente, mio marito, il primo a credere in me, che intravedendo il mio potenziale mi ha spronato ad assecondare il mio estro, incoraggiandomi con amore e fiducia incondizionati.

Tutti loro mi hanno permesso di seguire le mie inclinazioni e dedicarmi con tutta me stessa a questo lavoro. Senza il loro supporto e la serenità che mi trasmettevano non avrei potuto viaggiare così spesso per presentare le mie collezioni in Australia, dove avevo anche degli showroom, in Cina, Giappone, USA, Francia, Inghilterra.

Che effetto fa sapere che la tua arte è arrivata ovunque nel mondo?

Sono una persona molto riservata, le attestazioni di stima e gli apprezzamenti mi gratificano molto, ma non mi piace esternarli e nonostante abbia sempre avuto clienti importanti e facoltosi, come nobili e VIP, sono sempre rimasta con i piedi per terra, senza montarmi la testa, sapendo che solo continuando a lavorare con professionalità e serietà e utilizzando materiali di alta qualità, avrei potuto fare la differenza.

Come sarà organizzata la serata della premiazione?

Intorno alle 19:30 ci sarà un’apericena, poi si entrerà nel clou, con i due presentatori, Alessandro Cecchi Paone e Nina Moric, che introdurranno i vari ospiti, stilisti ed artisti vari, e gli sponsor. Io verrò premiata proprio dalla showgirl croata. Presidente di giuria sarà Nando Moscariello.

C’è qualche materiale che prediligi per le tue creazioni?

Uso esclusivamente strass e perle Swarovski; come tessuti scelgo solitamente chiffon e raso, che trovo particolarmente adatti come base per coperture di altri materiali, dato che i miei abiti-gioiello sono tutti realizzati con metallo, catenine, ganci.

Da un filo di catene creo una rete con disegni sempre diversi che possono poi diventare corpini, reggiseni, abiti, collane. Il tutto è rigorosamente fatto a mano, non uso affatto macchine.

Fai spesso ricorso a meravigliose reti, come mai?

Grazie alle reti, che amo moltissimo, è possibile realizzare creazioni sempre diverse ed originali. Anni fa una mia sfilata ispirata a Napoli aveva come pezzo forte proprio uno scialle di rete dorata con applicazioni di strass e perle Swarovski.

I tuoi lavori sono vere e proprie opere d’arte; che si tratti di accessori o abiti-gioiello siamo sempre di fronte ad un prodotto unico. Qual è la cifra stilistica che caratterizza TQ?

Quando inizio a realizzare un abito utilizzo sempre il manichino, così come faceva Coco Chanel, e non ho mai in mente come sarà una volta terminato. Mi concentro a tal punto da isolarmi dal contesto e nel vedere che sta prendendo forma tra le mie mani, mi elettrizzo e mi brillano gli occhi dalla felicità.

A seconda dell’estro del momento, della condizione psicologica, dell’intuizione che mi arriva, aggiungo o tolgo elementi, finché non sono soddisfatta del risultato. Alla fine, ne rimango estasiata, innamorandomi di ognuno dei miei vestiti, che riflette, inevitabilmente, le emozioni che sto provando.

Quando al termine di ogni sfilata mi chiedevano un commento, oltre ai ringraziamenti di rito non aggiungevo molto, proprio perché i miei abiti parlano per me, io non ho bisogno di aggiungere altro, ho già detto tutto creandoli.
In pratica, ognuno di loro ha una storia a sé e mi descrive molto meglio di come saprei fare io stessa usando le parole.

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Autore Lorenza Iuliano

Lorenza Iuliano, vicedirettore ExPartibus, giornalista pubblicista, linguista, politologa, web master, esperta di comunicazione e SEO.