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‘Sotto lo stesso tetto’ al Teatro Ridotto

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'Sotto lo stesso tetto'


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In scena dal 16 al 17 novembre a Salerno

Riceviamo e pubblichiamo.

Con la commedia scritta da Luca Giacomozzi e diretta da Gianni Parisi, ‘Sotto lo stesso tetto’, prosegue la stagione artistica di ‘Che Comico’ ideata dalla Gv Eventi con la direzione artistica di Gianluca Tortora.

In scena sabato 16, alle 21:00, e domenica 17 novembre, alle 19:00, al Teatro Ridotto di Salerno con gli attori Ciro Esposito, Ivan Boragine e Salvatore Catanese, il lavoro narra la vicenda dei fratelli Formisano Gustosa, Leo, Carlo e Marco, riuniti in un appartamento che fu del defunto padre. Esilarante il lavoro ispirato agli affetti familiari ed alla fondamentale indissolubilità della voce del sangue che trionfa su incomprensioni ed equivoci.

Completamente diversi tra loro, i tre si ritrovano, dopo alcuni anni di lontananza, a condividere il ristretto spazio della modesta abitazione lasciatagli in eredità dal padre.
La presenza di scatoloni in scena ha un duplice effetto: quello di rendere l’idea di una casa non ancora sistemata ed in precario stato di disordine e quello, più metaforico, di mostrare la curiosità e l’aspettativa di cosa possano nascondere degli scatoli vecchi, apparentemente sudici e ingombranti ma capaci di celare segreti e ricordi in grado di consentire la riscoperta dell’affetto tra i tre fratelli.

Oltre agli scatoloni, i tre si trovano davanti un oggetto inaspettato che potrebbe custodire la reale eredità lasciatagli dal padre. È una commedia che affronta la questione familiare da un punto di vista di tre uomini adulti che hanno condiviso l’infanzia e l’ingenuità dei primi anni d’età per poi allontanarsi nella fase adolescenziale e in quella di giovani adulti, quasi come a voler nascondere delle colpe di un padre quasi mai presente e che ora li costringe ad affrontare un passato per qualcuno pesante e per qualcun altro legato ad un futuro pieno di speranza.

Pur essendo tra i trenta e quarant’anni, i tre fratelli nel momento in cui si ritrovano sembrano comportarsi come bambini, facendo quasi un viaggio indietro nel tempo che li riporta a riconsiderare questioni che sembravano chiuse. La diversità, i vecchi contrasti, i dissapori, le insofferenze inizialmente allontanano i tre ma poi si rivelano fondamentali per ricostruire un rapporto sull’affetto sopito ma mai dimenticato.

Un testo diretto e per tutti. Uno spettacolo per ridere nel rispetto dei valori autentici della famiglia e allo stesso tempo per riflettere sull’importanza che essi rivestono nella vita di ciascuno, perché “il sangue non è acqua” ed il recupero degli affetti è non solo auspicabile, ma vitale per una degna qualità dell’esistenza ed una completa realizzazione di ogni essere umano.

I costumi sono di Annalisa Ciaramella, le luci di Raffaele Contegno, le scenografie di Fabrizio Petito; l’audio di Pietro Lubrano; la selezione delle musiche è curata da Ivan Boragine e Ciro Esposito.

Per informazioni e prenotazioni:
089-233998 – 327-4934684 – www.teatroridotto.com 

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