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Signora Solitudine

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A volte passano giorni, ore, magari mesi, ed ogni cosa nel tuo animo sembra inspiegabilmente tacere.
Alcuni l’addebitano all’eccessiva frenesia della nostra società; altri lo codificano come “blocco dello scrittore”; alcuni poi, lo identificano come esaurimento totale di ciò che si ha da dire…
Io credo, in realtà, si tratti del “giusto tempo” che il proprio “Sapere Interiore” si prende, al fine di riaprire le finestre che si affacciano sull’anima e creare di seguito nuova sinergia fra lo spirito, la mente ed il cuore.

Gli uomini, o meglio, molti di essi, temono la solitudine: nel mio vissuto personale, è attraverso di “lei”, già, proprio tramite questa elegante “signora oscura” che ho ricominciato ogni volta daccapo; ogni volta diverso; ogni volta più forte e terribilmente ostinato ad andare oltre me stesso, oltre l’immagine vetusta di me che mi teneva legato al vecchio “io”.

Prendo il coraggio di cui necessito dalle mie origini reali e genuine e, guardando in faccia la paura, la riconosco per quella che è: una mera e frustrante energia di bassa frequenza, partorita dall’insicurezza della mia volizione gonfiata dal pavoneggiante orgoglio, finito nella vanità di un effimero materialismo, privo di valore e carente di spiritualità.

Lentamente, a mano a mano, quelle roventi catene infuocate che attanagliavano il mio spirito, mutano di forma e di sostanza, riducendosi prima in corde sfilacciate e poi, in battuta finale, in labili bende intrise del mio “sangue”, generato dalle sempre verdi “ferite” che nell’anima risiedono e che, ciclicamente, riaffiorano più dolorose e dolenti di prima, quando si interrompe quel flusso di energia che lega, in un tutt’uno, lo spirito, la mente ed il cuore.

In questa prigionia spirituale, l’unica a potermi sanare e salvare dal tremendo giudizio di me stesso, contro me stesso è soltanto Lei: l’elegante signora oscura, che noi uomini chiamiamo “solitudine”.

Ella ti sfiora, con garbo e gentilezza, quasi ispezionando la pelle indurita dalla rigidità dell’anima: inspira il tuo respiro e con soffice e delicata “veemenza” ti restituisce l’anelito vitale del tuo Essere Interiore…

Non parla la solitudine, ma ti guida silenziosamente alla “prima parola”, restituendoti alla genuinità dell’Amore Originario.

Ritorni bambino, con la consapevolezza dell’adulto che sei diventato.

Riprendi la strada smarrita e torni ad essere in grado di distinguere il percorso malato da quello giusto per il tuo prosieguo nel mondo.

I mondi paralleli che ti circondano ritornano a vivere e la fiamma del tuo amore per la Vita, torna ad unirli e a vivificarli.

Le voragini che prima ti donavano gratuitamente oblio e disperazione, si mutano e si invertono in coni di pura Luce che aggradano la ritrovata serenità del tuo spirito nascosto.

Si apre innanzi a te una nuova epoca: un ennesimo inizio che ti trasporta, inevitabilmente, in un’Era del tuo Essere Interiore completamente diversa e distante dalla precedente.

Il vecchio passa il testimone al nuovo e la tua acerba e rinnovata immagine ti mostra realmente chi sei adesso, ora!

Tra le pieghe del vestito oscuro di Signora Solitudine, riaccendi la tua “scintilla divina” e ritrovi nuova Luce nel Senso che hai di te.

Nell’attimo in cui percepisci nuovamente Amore, ti riapri al Cosmo, al Mondo, alla umana e divina Natura e, senza neanche accorgertene, volti le spalle all’elegante Signora Solitudine che, conscia del suo buon operato, resta a guardarti mentre ti allontani, sapendo che in un tempo, in un “altro tempo”, dopo giorni, ore, forse mesi, ritornerai da lei per salvarti ancora una volta!

Inizia un nuovo viaggio: vado incontro a nuove storie e ben più nutrite di alti avvenimenti.

Non è tempo di fermarsi: nel perenne moto dell’Universo, il mio cammino, silenziosamente, torna ad avere un senso.

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Autore Antonio Masullo

Antonio Masullo, giornalista pubblicista, avvocato penalista ed esperto in telecomunicazioni, vive e lavora a Napoli. Autore di quattro romanzi, "Solo di passaggio", "Namastè", "Il diario di Alma" e "Shoah - La cintura del Male".