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Shoah: la memoria vince sull’esoterismo nazista

Maria Caiazzo, Antonio Masullo e Gianni Sallustro 'Shoah - La cintura del Male'



Antonio Masullo incontra docenti e genitori all’IC ‘Bovio – Pontillo – Pascoli’ di Cicciano (NA)

Si è tenuto ieri 28 marzo, alle ore 17:00, nella sala auditorium I.C. ‘Bovio – Pontillo – Pascoli’ di Cicciano (NA) in via degli Anemoni, l’incontro tra Antonio Masullo e i docenti, genitori e studenti sull’ultima fatica letteraria dell’avvocato – scrittore Shoah – La cintura del Male‘, Argento Vivo Edizioni.
La serata è iniziata sulle note della colonna sonora del film ‘Schindler’s List’ ad opera dell’orchestra del corso ad indirizzo musicale dell’Istituto comprensivo. Dopo la performance musicale, la prof.ssa Maria Caiazzo DS, in veste di moderatrice, ha salutato e ringraziato i presenti, dando inizio al meeting culturale.

La DS ha indugiato sull’Olocausto ebraico esprimendo le sue impressioni dopo aver letto per ben due volte il testo:

È un crescendo di emozioni, scaturite, non solo dall’intensità della tematica affrontata, ma dallo stilo e dal registro lessicale adottato.

‘Shoah – La cintura del male’ si legge tutto d’un fiato; è un libro denso di spunti, definito dalla critica “appassionante”, che lascia una serie di interrogativi aperti, anche se la tematica è dolorosa e permea di ottimismo, perché non bisogna mai smettere di guardare al futuro con speranza.

La parola è stata data al relatore Prof. Carmine Cimmino, storico della Civiltà Vesuviana, che, magistralmente, ha sbaragliato e stupito la platea; non ha affrontato il merito della tematica, in prima battuta, bensì si è soffermo in modo analitico, quasi certosino, sullo stile letterario adottato da Masullo.

Il romanzo è interessantissimo, ben scritto; nessuno ha rimarcato questo aspetto, per me fondamentale. L’autore riesce a creare una dicotomia, un dualismo, che si estende per tutto il romanzo, tra Luce e Tenebra, e, ad esse connette tutti i nostri sensi.
Si costruisce su un repertorio di note cromatiche e di aggettivi che si connettono all’olfatto.

Masullo è uno dei pochi che racconta una Napoli diversissima; la Napoli nera. Non riesce a resistere al fetore del male, perché il male lo vede dal punto di vista olfattivo.

Se mi chiedessero la struttura di questo libro, direi che è circolare, non perché le due sorelle si rincontrano e chiudono la vicenda, ma perché tutto torna su se stesso.
Lo scrittore utilizza i diversi elementi come i fili della trama di un ricamo; non ne dimentica nessuno, ma li riprende e li porta alla chiusura.

Non è un’opera semplice, è in realtà un testo che mantiene un equilibrio in cui tutti i nodi vengono sciolti e tutte le trame vengono annodate. Non è soltanto l’incontro, ma è la vittoria del bene sul male. E non è un caso che il romanzo si concluda sulla nostra costa Cilentana, anteponendo il nostro sole luminoso al Sole Nero dei nazisti.

A livello storico, Masullo ha affrontato un tema straordinario senza il quale la seconda guerra mondiale risulta incomprensibile. Quello che mi ha colpito è come l’elemento della follia nazista venga alla fine purificato dalla certezza della vittoria del bene.
Di questo bellissimo libro voglio sottolineare, in particolar modo, la tecnica narrativa. In sostanza, il romanziere, partendo fuori dalla scena, ne descrive gli elementi e gli oggetti presenti, dal bicchiere che cade, allo scialle che si apre, conducendo il lettore all’incontro definitivo delle due sorelle Jenkins. È così che Masullo conduce l’attenzione del lettore dall’esterno al centro.

Ho ammirato questo testo per la qualità della scrittura e mi auguro che non venga ricordato solo per la tematica affrontata, ma per la sua valenza e portata letteraria.
In conclusione, voglio evidenziare in particolare la qualità narrativa che si evince dalla lettura di questo romanzo, che per me si è rivelato una vera sorpresa.

La serata è proseguita tra intermezzi musicali e reading emozionanti e mozzafiato dell’attore Gianni Sallustro, Regista e Art director dell’Accademia Vesuviana del Teatro e del Cinema, che con il suo vibrato è riuscito a dar vita ai personaggi.

A Masullo sono state poste molte domande, in particolare quelle in merito alla Conferenza di Wansee, tenutasi nel gennaio del 1942, dagli alti gerarchi nazisti, dove si decise della trasformazione della soluzione ebraica nella soluzione finale.

Particolare attenzione è stata posta su una risposta dell’autore in merito all’utilizzo dei forni crematori:

Per quanto possa essere doloroso per chi ha vissuto direttamente la shoah, non posso negare che l’utilizzo dei forni crematori come modalità di sterminio adottata nell’espletamento della soluzione finale avesse un aspetto altamente esoterico.

I nazisti adoravano divinità oscure e utilizzavano i forni crematori per il loro olocausto, così come gli ebrei facevano nella loro religione, sacrificando animali. Credevano che i forni crematori fossero dei produttori di energia per le divinità che adoravano e, per tale motivo, facevano perire persone nelle camere a gas e poi le bruciavano.

L’Olocausto era l’acme della risposta esoterica a cui dovevano ottemperare per continuare a restare al potere grazie all’adorazione di tali divinità oscure.

La serata è durata circa tre ore, riscuotendo un grande successo. Anche stavolta, sold out della vendita dei libri. Il tour della Memoria continua…

Autore Maria Filomena Cirillo

Maria Filomena Cirillo, nata a San Paolo del Brasile, vive in provincia di Napoli, dopo aver abitato per anni sul lago di Como. Il suo cammino spirituale è caratterizzato dalla ricerca continua dell'essenza di ciò che si è, attraverso lo studio della filosofia vedantica, le discipline orientali di meditazione e l'incontro con i Maestri che hanno "iniziato" il suo percorso. Tra Materia e Spirito. Giornalista pubblicista, laureata in Scienze Olistiche, Master Reiki, Consulente PNF, tecniche meditative e studi di discipline orientali. Conduttrice di training autogeno e studi di autostima e ricerca interiore. Aromaterapista ed esperta di massaggio aromaterapico.

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