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Sanità Lombardia, mozione servizi emergenza urgenza

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mozione servizi emergenza urgenza


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Rivedere contratti economici, finanziare formazione operatori, riconoscere la figura del soccorritore e potenziare dispositivi di video sicurezza nelle sedi e sui mezzi

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Lombardia.

Istituire le tariffe aggiuntive ‘a gettone’ per il trasporto sanitario; rimodulare i contratti economici con gli operatori, in funzione del potenziamento della formazione del proprio personale; rafforzare le iniziative di finanziamento per l’acquisto dei dispositivi di video-sicurezza per il parco mezzi e le sedi; intervenire presso le sedi istituzionali competenti affinché sia riconosciuto il ruolo del soccorritore come figura di volontario, al pari degli operatori della Protezione Civile.
Sono le richieste principali contenute nella mozione che sollecita il potenziamento e lo sviluppo del servizio di emergenza urgenza lombardo presentata e sottoscritta dal Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Alessandro Fermi, dal Presidente della Commissione Sanità Emanuele Monti e dal Presidente della Commissione Ambiente e Protezione civile Riccardo Pase.

Il testo e i contenuti del documento sono stati concordati e definiti nel corso di un incontro a Palazzo Pirelli tra Fermi, Monti e Pase e i vertici delle principali associazioni di volontariato del settore: erano presenti la Presidente della Croce Rossa Italiana della Lombardia Sabina Liebschner, il Presidente di FVS Lombardia Rossano Carrisi, il Presidente regionale di FAPS Vincenzo Tresoldi e il Presidente di ANPAS Lombardia Luca Puleo.

Sottolineano i tre primi firmatari del documento:

L’Agenzia Regionale dell’Emergenza Urgenza in questi ultimi anni ha implementato e riorganizzato il sistema di gestione dell’emergenza urgenza extraospedaliera regionale ponendo particolare attenzione alla capillare diffusione sul territorio regionale delle postazioni continuative di soccorso sanitario extraospedaliero, che tuttavia necessitano di essere ‘rafforzate’ a fronte di situazioni di saturazione con un sempre più ricorrente ‘supporto’ delle estemporanee.

I costi dei servizi di alcune attività, ad esempio il servizio di dialisi, hanno però costi e modalità di esecuzione che espongono le associazioni a significative perdite economiche. Da qui la necessità di rivedere e incrementare le tariffe e i contratti economici in essere con gli operatori.

Altro capitolo importante quello della formazione e del riconoscimento del ruolo del soccorritore. Per acquisire il titolo di volontario del soccorso sanitario sono previste sessioni pratiche e teoriche per un ammontare di più di 200 ore di formazione, riguardanti l’acquisizione di nozioni aggiornate in ambito clinico sanitario, interventistico e di risk management, anche alla luce dell’emergenza pandemica.

Ma la formazione del personale attualmente è totalmente a carico delle organizzazioni di volontariato che, spesso, non riescono a sostenere i costi sia della formazione sia del materiale necessario ai fini formativi.

Spiegano Fermi, Monti e Pase:

È emersa pertanto la necessità che la formazione del personale volontario e non, a qualsiasi titolo addetto al servizio, sia regolata e finanziata annualmente con apposito progetto regionale e che la Regione definisca i percorsi di apprendimento finalizzati alla formazione di particolari figure di operatori di interesse sanitario quali gli autisti soccorritori.

Infine il tema della sicurezza a fronte del significativo incremento, negli ultimi anni, dei casi di violenza nei confronti del personale operante in ambito sanitario e sociosanitario, a causa dell’acuirsi delle situazioni di fragilità, di disagio sociale e di incertezza economica, nonché dell’aumento dei soggetti con disturbi psichiatrici acuti e cronici.

Le équipe di soccorso sanitario stesse hanno in più occasioni sollecitato la presenza di telecamere di videosorveglianza a bordo dei mezzi di soccorso sanitario, sia per migliorare la propria sicurezza e quella delle persone soccorse, sia perché questa strumentazione consentirebbe di poter verificare e documentare con certezza eventuali casi di violenze, minacce, utilizzo di armi, inseguimento dei mezzi di soccorso da parte di altri veicoli e danneggiamenti dei mezzi e delle attrezzature utilizzate nel corso degli interventi di soccorso.

A tal proposito la mozione evidenzia la necessità di dare piena attuazione all’art. 2 della legge regionale n.25 del 27 dicembre 2021, n.25: ‘Videosorveglianza sui mezzi di soccorso sanitario-finanziamento regionale’, che autorizza la spesa complessiva di 4 milioni e 600mila euro per il triennio 2022-2024, da destinarsi, per un ammontare complessivo di 500mila euro, proprio all’installazione di impianti di videosorveglianza per i mezzi di soccorso sanitario.

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