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Ristori per comprensori sciistici chiusi per Covid, proposta Regioni

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Neve


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Marras: ‘Soddisfatto per un esito che non era scontato’

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

Regioni e province autonome hanno inviato la loro proposta al Governo per la modifica del decreto legge ‘Sostegni’ riguardo ai ristori per i comprensori sciistici. Il documento è stato approvato mercoledì pomeriggio, due giorni fa.

Il decreto originario del governo favoriva essenzialmente le realtà alpine con il criterio di ripartizione esclusivo sulle presenze turistiche. Non ricomprendeva neppure tutti i comuni montani appartenenti a comprensori sciistici o con sede di impianto e non consentiva un effettivo ed equilibrato riparto delle risorse ai gestori degli impianti a fune e delle imprese.

La proposta unanime delle Regioni prevede invece ristori agli impianti di risalita, 430 milioni, che saranno calcolati tenendo conto dei principi alla base dell’esperienza francese e di altri paesi, la quale peraltro ha già ottenuto l’autorizzazione da Bruxelles, dove l’indennizzo è correlato ai mancati guadagni dell’attuale stagione rispetto alle due migliori del triennio.

L’indicazione è che questi ristori siano liquidati dal Governo, assieme a 40 milioni di contributi a favore dei maestri di sci. Per i 230 milioni destinati alle attività commerciali e turistiche, la metà riservati alle Province autonome, le Regioni propongono invece che siano loro stesse ad occuparsi delle distribuzione, anziché i Comuni, spesso troppo piccoli e con strutture non adeguate. Inoltre, chiedono per questo ultimo punto un ulteriore stanziamento di cento milioni.

Commenta l’Assessore Leonardo Marras:

C’è stato un dibattito molto intenso all’interno della commissione turismo tra gli assessori delle Regioni italiane e sono soddisfatto per l’esito, affatto scontato.

Gli operatori del settore avevano denunciato un effetto distorsivo della norma così come era stata scritta nel decreto e la maturità delle Regioni maggiormente favorite ha permesso di trovare una intesa positiva.

Le imprese della montagna hanno visto totalmente azzerati i ricavi, in una stagione che avrebbe permesso invece durata e opportunità che difficilmente si ricordano negli scorsi anni per la presenza abbondante di neve.

Anzi, in qualche caso hanno dovuto subire pure la violenza della tempesta e riparare poi anche quei danni.

La proposta di modifica che abbiamo presentato costituisce un passo significativo per provare ad andare avanti: ora dobbiamo monitorare la ripartizione regionale e impegnarsi affinché queste risorse siano a disposizione delle imprese il prima possibile.

Il documento è stato inviato all’attenzione del ministro al turismo, affinché se ne tenga conto in sede di conversione del decreto legge n.41 del 22 marzo scorso.

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