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Quando tu sei vicino a me, viaggio ai confini della comunicazione umana

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Quando tu sei vicino a me


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Il documentario di Laura Viezzoli sul mondo della Lega del Filo d’Oro al Festival dei Popoli

‘Quando tu sei vicino a me’ è il verso di una celebre canzone di Gino Paoli.

A cantarla, spesso e a squarciagola, è Milena, uno degli ospiti della Lega del Filo d’Oro, punto di riferimento in Italia per la riabilitazione e la valorizzazione di persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali.

È proprio da qui che prende il titolo l’ultimo film della regista marchigiana Laura Viezzoli, prodotto da Ladoc con Rai Cinema con il contributo del Ministero della Cultura – Direzione generale Cinema e audiovisivo, che sarà presentato in concorso al più antico festival di documentari europeo, il Festival dei Popoli, martedì 23 novembre alle ore 19:30 presso lo Spazio Cinema Alfieri di Firenze alla presenza della regista.

Già recentemente premiato alla sua anteprima mondiale al Ji.hlava International Documentary Film Festival, 26 – 31 ottobre, ‘Quando tu sei vicino a me’ si inoltra fra le colline marchigiane per trovare una comunità dove il linguaggio verbale è solo uno dei tanti per esprimersi.

Durante l’arco di quattro stagioni, sette ospiti del Centro della Lega del Filo d’Oro di Osimo, in provincia di Ancona, accompagnano la regista alla scoperta del loro mondo, un microcosmo con una straordinaria concentrazione di linguaggi diversi in cui si usa prevalentemente il tatto e, alla distanza di una mano, ci si scambia informazioni, si bisticcia, si impara e si scherza. E dove regna, a dispetto dei limiti fisici, una intensa vita affettiva e comunicativa.

Con questo ultimo film Laura Viezzoli porta avanti il suo viaggio ai confini della comunicazione umana iniziato con ‘La Natura delle Cose’, pluripremiato documentario presentato al Festival di Locarno nel 2016, in cui, nel dialogo fra la regista e il protagonista Angelo, teologo malato di SLA, emerge come allimpedimento del corpo corrisponda una vivacissima mobilità e ricchezza interiore.

La comunicazione esiste se c’è presenza e interazione con l’Altro

Racconta la regista:

“È impossibile non comunicare. In qualsiasi tipo di interazione tra persone, anche il semplice guardarsi negli occhi, si sta sempre comunicando qualche cosa all’altro” afferma il filosofo e psicologo Paul Watzlawick ed è da qui che parte la mia riflessione.

Se non poter vedere, parlare e sentire sono le premesse per un isolamento assoluto, cosa succede a chi non ha questi strumenti?

Cosa significa per loro che io giri un film?

Viezzoli lascia aperti gli interrogativi ma ci riporta all’essenza del concetto espresso da Watzlawick: la comunicazione esiste se c’è presenza e interazione con l’Altro.

Il metodo Malossi, la LIS tattile, il Pittografico, l’oggettuale, il Tadoma e altri linguaggi individuali creati ad hoc al Centro, così come la macchina da presa della regista, diventano allora ponti fra le persone, passaggi attraverso cui costruire relazioni ed esplorare il mondo.

Il film trae ispirazione dal documentario breve ‘Il sorriso ai piedi della scala’ sulla Lega del Filo d’Oro, diretto da Laura Viezzoli e realizzato con il sostegno di Regione Marche – POR Marche FESR – FSE 2014 – 2020 e Marche Film Commission – Fondazione Marche Cultura

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Autore Paco De Renzis

Nato tra le braccia di Partenope e cresciuto alle falde del Vesuvio, inguaribile cinefilo dalla tenera età… per "colpa" delle visioni premature de 'Il Padrino' e della 'Trilogia del Dollaro' di Sergio Leone. Indole e animo partenopeo lo rendono fiero conterraneo di Totò e Troisi come di Francesco Rosi e Paolo Sorrentino. L’unico film che ancora detiene il record per averlo fatto addormentare al cinema è 'Il Signore degli Anelli', ma Tolkien comparendogli in sogno lo ha già perdonato dicendogli che per sua fortuna lui è morto molto tempo prima di vederlo. Da quando scrive della Settima Arte ha come missione la diffusione dei film del passato e "spingere" la gente ad andare al Cinema stimolandone la curiosità attraverso i suoi articoli… ma visto i dati sconfortanti degli incassi negli ultimi anni pare il suo impegno stia avendo esattamente l’effetto contrario. Incurante della povertà dei botteghini, vagamente preoccupato per le sue tasche vuote, imperterrito continua la missione da giornalista pubblicista.