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Paolucci, UIL Rieti su infortuni sul lavoro da Covid-19

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Alberto Paolucci


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‘Sono 99 le denunce pervenute all’INAIL. Donne più colpite degli uomini’

Riceviamo e pubblichiamo.

Sono saliti a novantanove gli infortuni sul lavoro da Covid-19 nella provincia di Rieti. Rispetto alla nostra precedente rilevazione, relativa ai primi sei mesi del 2020, quando il numero dei contagi contratti sul lavoro era di 86 unità, registriamo un incremento di ulteriori 13 casi.

Il dato emerge dal focus elaborato dalla UIL di Rieti e della Sabina Romana.

Dice Alberto Paolucci, Segretario generale del sindacato di via Matteucci:

Dai numeri della nostra ricerca scopriamo che da gennaio a settembre, complessivamente quasi cento tra donne e uomini del nostro territorio hanno contratto il pericolosissimo virus lavorando e per questo hanno denunciato l’accaduto all’Istituto nazionale assicurazione contro gli infortuni.

Più colpite le donne con 76 casi, meno gli uomini con 23. Dato questo che colloca la nostra provincia al secondo posto, dopo Roma, per contagi da Covid sul lavoro al femminile.

Per comprendere quando siano state più le lavoratrici della nostra provincia a subire gli effetti negativi della pandemia, è sufficiente comparare questi dati con la nostra precedente ricerca: da gennaio a giugno erano state 65 le denunce di infortunio da Covid tra le donne, 21 tra gli uomini.

Dall’elaborazione dei dati dell’INAIL emerge che le fasce di età più esposte sono quelle dai 35 ai 49 anni e dai 50 ai 64 anni, rispettivamente con 39 e 51 denunce.

Sette episodi di contagio si sono verificati tra i 18 e 34 anni, due tra gli over 64. Fortunatamente nessuno ha avuto esito mortale, anche se in tutto il Lazio a fine settembre quelli con esito irreversibile hanno raggiunto le 15 unità, 12 a Roma, 2 a Latina e uno a Frosinone, 319 invece i lutti in tutto il Paese, che ha registrato in totale oltre 54mila denunce per questa specifica tipologia di infortunio.

Oltre l’82 per cento delle 1733 denunce del Lazio codificate per attività economica hanno riguardato il settore della sanità e dell’assistenza sociale. Infermieri, medici, operatori sanitari e socio assistenziali, le professionalità più colpite.

Sono tutti numeri che testimoniano quanto il virus circoli tra noi, quanto sia pericoloso e quanto pericoloso sia rifugiarsi in atteggiamenti negazionisti.

In realtà oggi, come ieri, è fondamentale non distrarsi, non abbassare la guardia. È fondamentale tutelare la salute e la sicurezza di lavoratori e lavoratrici. È fondamentale tenere comportamenti corretti e rispettosi per tutelarci e tutelare gli altri.

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