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Nicholas Tolosa nella collezione della YAG/Garage

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Nicholas Tolosa, Coffie - idropittura su juta - 106 x 123 cm - 2018
Nicholas Tolosa, Coffie - idropittura su juta - 106 x 123 cm - 2018


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Il dipinto ‘Coffie’ approda alla galleria d’arte di Pescara

Riceviamo e pubblichiamo.

Entra a far parte della collezione della YAG/Garage di Pescara un’opera dell’artista Nicholas Tolosa, facente parte del progetto di arte pubblica ‘Nafricapoli’. Il dipinto, dal titolo ‘Coffie’, ha dimensioni di 106x123cm.

Nicholas Tolosa a Scampia
Nicholas Tolosa a Scampia

Testo critico

La maschera è un elemento dell’arte dei popoli africani subsahariani. Sono delle rappresentazioni cariche di significati e simbologie. Sono usate nelle funzioni religiose e nei riti pagani.

In Europa sono state fonte d’ispirazione alle avanguardie storiche come il cubismo e fauvismo.

Nicholas Tolosa riporta nella contemporaneità urbana queste forme evocative in una serie di tele di juta e murales dal titolo ‘Nafricapoli’.

Una città di mare come Napoli è sempre stata un punto d’arrivo o di transito dei flussi migratori.

La liberazione di alcuni schiavi nell’antichità favorì l’integrazione dei popoli e creò un melting pot simile a quellodelle metropoli moderne.

L’artista spinge lo spettatore a ragionare sulla contaminazione delle culture che seguono l’evoluzione dello sviluppo della società.
La convivenza dei popoli non è un fatto di cronaca ma un processo ciclico che si ripete nella storia dell’umanità.

‘Coffie’ è una maschera dipinta con idropittura su una tela di juta della grandezza di 106 x 123 cm.
Il materiale grezzo e non convenzionale è il mezzo attraverso il quale l’autore comunica un’arte povera e di recupero. Le spennellate bianche e spesse sono fatte di vernice utilizzata nell’edilizia.

Un mix che mescola street art alla liturgia delle tribù.
Lo stile di produzionein bianco e nero è il tratto riconoscibile di Nicholas Tolosa.

La maschera sembra emergere dal nero dello sfondo e illuminata di luce bianca come un reperto dentro una teca. Questo gioco di chiaro scuro, restituisce una sacralità imponente. I tratti marcati del viso e l’ovale oblungo ricordano il ritratto de Akhenaton il faraone eretico che portò il monoteismo nell’antico Egitto.

L’opera di Tolosa può essere interpretata come un punto immobile attraverso il quale è possibile guardare il passato, il presente e il futuro.
Luca Ricci

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