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Natura, Mitologia e Alchimia nella Tuscia viterbese, secoli XV – XVII

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'Atti del Convegno Ville, palazzi e castelli nella Tuscia viterbese tra il XV e il XVII secolo: Natura - Mitologia - Alchimia'


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Il 25 settembre a Palazzo dei Papi a Viterbo presentazione ‘Atti del Convegno Ville, palazzi e castelli nella Tuscia viterbese tra il XV e il XVII secolo: Natura – Mitologia – Alchimia’, a cura di Francesca Ceci e Francesca Pandimiglio e conferenza di Sigfrido E. F. Höbel ‘Tradizione ermetica nella Tuscia rinascimentale’

Riceviamo e pubblichiamo.

Venerdì 25 settembre, ore 17:00, presso la sala CE.DI.DO. di Palazzo dei Papi a Viterbo, Archeotuscia Onlus presenta ‘Atti del Convegno Ville, palazzi e castelli nella Tuscia viterbese tra il XV e il XVII secolo: Natura – Mitologia – Alchimia’, a cura di Francesca Ceci e Francesca Pandimiglio. Seguirà la conferenza di Sigfrido E. F. Höbel ‘Tradizione ermetica nella Tuscia rinascimentale’.

Nel rispetto delle norme anti Covid-19 sulle distanze di sicurezza, è gradita la prenotazione fino ad esaurimento posti, contattando il numero 339-2716872 o inviando una mail ad archeotuscia@gmail.com.

È obbligatorio l’uso delle mascherine.

Presentazione

Il Convegno ‘Ville, palazzi e castelli nella Tuscia Viterbese tra XV e XVII secolo: Natura, Mitologia e Alchimia’, tenutosi sabato 22 settembre 2018 nella prestigiosa sala consiliare del Palazzo del Municipio, ex Convento degli Agostiniani, di Soriano nel Cimino, ha riunito studiosi, ricercatori e cultori della Tuscia viterbese i quali hanno incentrato i loro contributi su alcuni aspetti specifici, in linea con il tema dell’incontro, degli edifici trattati.

Ecclesiastici, nobili e personaggi di alto rango afferenti alla corte pontificia prescelsero questo territorio, intorno alla nella seconda metà del Cinquecento, per innalzarvi le loro prestigiose e raffinate ville d’otium circondate da magnifici parchi, le quali sovente divengono veri e propri palazzi.

Sia le dimore che i giardini, ma spesso anche i castelli e gli edifici sacri afferenti alla nobiltà, conservano a volte, celato nel progetto iconografico, un percorso per immagini che può dirsi iniziatico, alchemico e spirituale, permeato di tutte quelle stimolanti correnti culturali che vedono nel mondo classico e nella natura primigenia una perduta età dell’oro, da ricercarsi e ricrearsi attraverso lo studio dell’antico e le affinità intellettive tra animi eletti di pari sensibilità e formazione culturale, tenendo anche conto della temperie culturale seguita al Concilio di Trento.

I protagonisti di questo incontro sono Vicino Orsini con il Boschetto di Bomarzo; il Gran Cardinale Alessandro Farnese con il Palazzo di Caprarola e il suo complesso progetto iconografico e architettonico; il Cardinale trentino Cristoforo Madruzzo, segretario del Concilio, con la villa di Papacqua a Soriano e le sue splendide fonti monumentali; il Cardinale bresciano Giovanni Francesco Gambara nella sua villa di Bagnaia segnata da raffinato apparato decorativo ancora da leggere compiutamente; la decorazione “alchemica” di alcune sale del Castello di Montecalvello; la pressoché inedita villa di Pietrare – Ponte dell’Elce a Viterbo contraddistinta da chiare afferenze scultoree con Papacqua e Bomarzo.

E ancora la chiesa di Santa Maria della Cavarella a Farnese con i suoi inaspettati affreschi dichiaratamente alchemici, le committenze Giustiniani dove predominano immagini dominate da astrologia ed ermetismo, il Giardino segreto del Castello di Vignanello, e per concludere la figura di Annio da Viterbo, che tanta influenza ha avuto nello sviluppo dell’immaginario storico  -mitologico del Viterbese: tutti questi temi vengono affrontati nel volume, che raccoglie gli atti della giornata di studi.

L’evento è stato patrocinato dal Comune di Soriano nel Cimino, dall’UNESCO, dalla Regione Lazio, dalla Provincia di Viterbo ed è stato organizzato e curato dall’Assessore alla cultura del Comune Rachele Chiani con Francesca Ceci e Francesca Pandimiglio, insieme alle Associazioni Arte e Benessere di Bomarzo e Soriano Terzo Millennio.
Francesca Ceci, Francesca Pandimiglio

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