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Napoli, This Must Be The Place

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This Must Be The Place ph Gabriele Carchella


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Migranti e universitari alla scoperta della città per ridisegnare l’integrazione

Riceviamo e pubblichiamo.

Una passeggiata per visitare le realtà trasformative della città e raccogliere esempi concreti di come si possano trasformare gli spazi pubblici attraverso l’attivismo civico e l’innovazione sociale.

L’iniziativa – parte del progetto di ActionAid This Must Be The Place per l’integrazione tra giovani migranti e universitari – si è svolta stamattina, 20 giugno, a Napoli in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato. Protagonisti venti giovani rifugiati e richiedenti asilo, in uscita dai percorsi di accoglienza CAS, Centri di Accoglienza Straordinaria, e SPRAR, Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati, di Napoli e altrettanti studenti universitari italiani di età compresa tra 20 e 25 anni, degli Atenei Federico II e Orientale.

Nel corso della mattinata i ragazzi hanno potuto dialogare con le associazioni che hanno lavorato alla rigenerazione di luoghi simbolo della città per il loro valore storico-artistico, culturale e sociale: la chiesa di San Giuseppe delle Scalze a Montesanto; il giardino liberato di Mater Dei; la chiesa dei Santi Filippo e Giacomo nel Centro Storico e lo SPRAR di Napoli. Luoghi prima abbandonati, chiusi al pubblico o non pienamente utilizzati, che grazie all’attivismo civico e all’associazionismo si sono rinnovati, tornando ad essere riferimenti chiave della vita sociale cittadina.

This Must Be The Place pone al centro del suo intervento il tema delle relazioni sociali, il diritto allo studio e il diritto alla casa per i giovani migranti. Sono questi infatti alcuni degli aspetti critici sui quali è necessario intervenire per superare ghettizzazioni, pregiudizi e contribuire alla costruzione di una società più aperta e inclusiva.

Il progetto mira a generare percorsi di conoscenza e di connessione tra giovani in uscita dai percorsi di accoglienza e i loro coetanei universitari basati non sulla differenza tra migrante e studente, ma al contrario su una visione di problemi e desideri condivisi in quanto coetanei che vivono nella stessa città.

Il percorso di esplorazioni urbane aiuta la costruzione del gruppo facendo sperimentare una relazione nuova con la propria città, allargando la mappa dei riferimenti positivi, creando nuovi legami con luoghi e comunità significative e agevolando quindi l’orientamento delle persone in uno spazio urbano spesso disorientante.

Attraverso This Must Be The Place ActionAid intende sperimentare un modello di inclusione e integrazione di migranti e rifugiati nella società di approdo applicabile in altri contesti italiani, e favorire il processo di integrazione di un gruppo di giovani in uscita da CAS e SPRAR attraverso il confronto e la relazione con coetanei italiani.

L’11 luglio è prevista una seconda passeggiata in cui si toccheranno i luoghi significativi per i ragazzi, che si intrecciano con le loro storie. L’ultima passeggiata è prevista a settembre e sarà un vero e proprio evento per le strade del Centro Storico.

This Must Be The Place è realizzato da ActionAid in partnership con L.E.S.S. Impresa Sociale Onlus, Università degli Studi di Napoli Federico II, Cooperativa Project Ahead e in collaborazione con l’associazione Traparentesi Onlus e Aste e Nodi.

Foto Gabriele Carchella

This Must Be The Place ph Gabriele Carchella

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