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Napoli, sola città al mondo non affondata nel naufragio della civiltà

Napoli


Sempre qui a scrivere per cercare di far capire dal mio piccolo punto di vista un’altra prospettiva.

Ebbene, in relazione ai fatti accorsi domenica sera allo Stadio Diego Maradona di Napoli contro il Milan, 28ma giornata di Campionato, voglio assolutamente e mi corre l’obbligo, voler portare alla ribalta alcune istanze di gente che non la pensa assolutamente nello stesso modo di chi recita la narrativa dettata dalla propaganda dei media locali e nazionali, sempre più asserviti e appiattiti ai voleri del padrone.

Non c’è alcuna volontà losca che ha manovrato le dinamiche del tifo organizzato nel contestare il presidente De Laurentiis.

È semplicemente stata una reazione ad una oppressione perpetrata dalla proprietà attraverso l’altissimo costo del biglietto, ricordo a tutti che le curve sono settori popolari, nonché la non concessione di intromettere nei settori di striscioni, bandiere, sciarpe, tamburi e oggetti vari per realizzare le famigerate coreografie e una buona dose di spocchia dell’Aurelione che ci è capitato proprio a noialtri.

Ah, ricordo però che il settore ospiti queste restrizioni non le ha avute, ed ecco il patatrac. In primis e sgomberando dal campo ogni dubbio sotto l’aspetto tecnico il Napoli non è pervenuto, ha fatto pena, vergognoso, giocatori spenti e senza cazzimma.

Forse sentono il disagio che si vive in città? Boh, su questo non ho certezze e non mi addentro in tal senso. Torniamo al tifo organizzato: oggi costoro vengono apostrofati come delinquenti e addirittura camorristi; ma potrebbe mai essere che queste organizzazioni malavitose così rilevanti possano essere così interessate a tali dinamiche?

Cioè per capirci, non gli interessa più il calcio scommesse o operazioni di milioni ma a mere stupidaggini di basso rilievo?

Per la cronaca, vi sono state scaramucce, un sedare delle FFOO di un gruppo di due dozzine di tifosi sulle gradinate dell’ex San Paolo che si sono accapigliati e a seguito di ciò v’è stata la longa manus della Giustizia che prontamente ha irrogato sanzioni e condanne.

Infatti abbiamo ad oggi ventiquattro “Daspo”, dico ventiquattro su trentamila persone, al netto dei paganti delle due Curve, quindicimila cadauna.

E poi l’infuocare la protesta perché si vorrebbe chiudere piazzale di Palazzo, oggi sabaudamente denominata piazza del Plebiscito. a seguito dei festeggiamenti dello Scudetto.

Ma si può sopportare queste affermazioni avallate addirittura dal Sindaco attuale? Ma veramente fate?

I poteri forti buttano benzina sul fuoco e se non si trova un punto di incontro la vedo dura. Durissima!

Potrebbe succedere l’irreparabile e così si arriverebbe all’eresia mondiale di Napoli e tutti noi.

Ricordo ai più che lo Stadio ha centinaia di telecamere a circuito chiuso, microfoni e strumenti vari ben controllati delle polizie e poi abbiamo ben visto la forza dello Stato nelle chiusure pandemiche come sia forte con i droni, gli elicotteri e tutti gli strumenti di repressione possibili o era facciata per mettere paura la povera gente?

Insomma e concludo, Napoli è dei napoletani e la sua squadra è uno sfogo sportivo e nulla più, la mia/nostra dignità non vale uno o cento scudetti o mille Champions, quindi non si continui a seminare vento, altrimenti si genera tempesta e quella poi porta danni irreparabili. Sì abbia buon senso.

Forza Napoli, intesa come identità.

Autore Mario Stanzione

Mi chiamo Mario Stanzione sono nato il 28/2/77 a Nocera Inferiore in provincia di Salerno. Sono avvocato penalista, editore di Terroni Tv, pubblicista, dopo essere imprenditore nel settore della comunicazione, detenendo ancora oggi qualche quote in società che si occupano di nautica, formazione e pubblicità. Dicono che sono brontolone, io mi definisco conservatore: siamo alla deriva sociale e qualcuno almeno ci deve provare a risvegliare le coscienze ormai sopite. Amo la mia famiglia, mi piacere stare in compagnia di veri amici e divertirti, ho sempre vent’anni… Conservo la passione dell’equitazione, la vecchiaia però mi fa essere sempre più pigro, e quando posso, ahimè lavoro troppo, vado dal mio cavallo Marenne. Mi piace il diporto, il mare per me è fonte di vita; il calcio, la pesca e gli scacchi sono i miei hobby. Mi voglio, (in questo mondo che tutti sanno cosa fare ma sono degli amebi funzionali) populista!

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