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”Na Wave’, documentario indipendente sulla musica partenopea

''Na Wave'


L’8 luglio proiezione al PAN

Riceviamo e pubblichiamo.

Sabato 8 luglio, ore 15:00, presso il PAN, Palazzo delle Arti di Napoli, via dei Mille, 60, Napoli, si terrà la prima proiezione di ”Na Wave’, il documentario indipendente sulla nuova musica partenopea. L’evento è organizzato in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli. Ingresso gratuito.
”Na Wave’ è il risultato di quasi due anni di lavoro, ricerche musicali, riprese e post-produzione.

Cominciato alla fine del 2015, il documentario è stato realizzato da tre giovani
dell’Area Nord di Napoli, il regista Salvatore De Chiara, lo sceneggiatore Mariano Sisto e il
giornalista Giuseppe Pettinati.

Oggetto del lungo lavoro di ricerca filmica e musicale è la musica napoletana degli ultimi anni, intesa come la nuova ondata cantautoriale portata avanti dai giovani artisti.

”Na Wave’ racconta dunque le opinioni, le riflessioni, le storie e le note attraverso le parole di artisti come Sabba e gli Incensurabili, Giovanni Block, Federica Vezzo, Peppoh, Tommaso Primo, Nicola Caso, Andrea Tartaglia, Blindur, Lino Vairetti – Osanna, Gianni Simioli, Valerio Jovine, Foja.

Racconta lo sceneggiatore Mariano Sisto:

Credo che l’esigenza di raccontare sia un bisogno fortemente soggettivo.
”Na Wave’ è un racconto e, come ogni narrazione, nasce dalla voglia di esprimersi, di voler dire.

La città, come palcoscenico imparziale, non ne sentiva forse un bisogno oggettivo, ma a lavori in corso ci siamo resi conto di come incidentalmente i tempi fossero maturi per immortalare l’istantanea della nostra scena musicale.

Il merito – se ce n’è uno – non sta nel racconto in sé che, ma probabilmente nel tempismo.

Napoli vive un fermento solido al punto da essere riconosciuto come tale. Chi lo anima sa di starne nutrendo una piccola parte.

Il documentario prova a raccontarlo nel modo più esaustivo possibile – nei limiti di un lungometraggio – tenendolo in piedi nelle canoniche cinque W del giornalismo.

Lo sguardo sulla città di stampo giornalistico è confermata dalle parole del regista De
Chiara, secondo cui:

La città è stata fin troppo vista sul grande schermo, perciò ho sentito il bisogno di tornare ad un’atmosfera di rievocazione e sussurro, dove lo spettatore deve essere stuzzicato dalle parole dei musicisti e invitato ad interessarsi alla città senza vederla troppo, con suoni e suggestioni di una Napoli rappresentata in modo quasi velato.

La regia, in rispetto della “realtà raccontata”, doveva necessariamente essere quasi assente per dare spazio e risalto, oltre che voce, agli artisti rappresentati, per dargli respiro e possibilità di mostrare loro stessi e il loro pensiero, tramite gesti, linguaggi e riflessioni personali, liberi da ogni vincolo precostruito.

Conclude il produttore Pettinati:

In effetti il confronto con quanto è stato già fatto dal punto di vista documentaristico – e non molti anni or sono – è giusto e immediato. Le differenze, però, sono sostanziali quanto quelle tra una fotografia e una cartolina.

L’analisi e l’immagine resa da “Passione” di John Turturro hanno l’incredibile pregio di raccontare Napoli attraverso la musica.

Ciò che realmente ne viene fuori è una Napoli vista da lontano, con l’affetto di chi l’ha sempre vista da un binocolo, e l’attenzione si focalizza su alcuni aspetti anziché altri, con uno sguardo importante sulla Napoli del dopoguerra.

Non rinnegando il nostro passato, ci è sembrato molto più giusto cercare di rendere un’immagine della città e della sua musica meno folkloristica, più reale e soprattutto più contemporanea.

È pertanto giusto che siano i napoletani a raccontare Napoli, anche se, cosa curiosa, a raccontare meglio il centro sia spesso la sua provincia.

Data la limitatezza dei posti in sala, per la proiezione con il pubblico è necessario prenotarsi entro il 6 luglio, inviando il proprio Nome e Cognome alla mail na.wave.official@gmail.com, specificando il volersi prenotare per la proiezione delle 15:00.

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