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Museo Egizio: ‘Musei e Migranti: gli strumenti per l’incontro’

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Museo Egizio di Torino


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Tre giornate di formazione e confronto sul ruolo dei musei che affrontano la diversità culturale e i bisogni dei migranti

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Museo Egizio di Torino.

Oggi, lunedì 4 giugno, a partire dalle ore 9:00 il Museo Egizio di Torino apre le sue porte ai direttori, agli operatori museali e, più genericamente, alle istituzioni culturali per il primo dei tre workshop: ‘Musei e Migranti: gli strumenti per l’incontro’.

Da tempo i musei, oltre a svolgere l’imprescindibile attività di studio, valorizzazione e conservazione di un patrimonio collettivo, sentono la responsabilità di essere vissuti anche come luoghi di confronto e dialogo. In particolare, il dialogo interculturale nell’epoca delle migrazioni è percepito come un’emergenza a cui destinare impegno e risorse, per fornire risposte ad una società in rapidissima evoluzione.

La condivisione di questa necessità, con altri musei e istituzioni culturali, ha spinto il Museo Egizio a organizzare una intera giornata di formazione e confronto sui bisogni dei migranti e sulle azioni possibili, al fine di sviluppare una forma di co-progettazione che favorisca un sistema virtuoso, finalizzato alla condivisione di riflessioni, risorse e risultati.

Quali sono i bisogni sentiti più urgentemente da chi opera in prima linea?
In che modo il museo può accompagnare il lavoro degli operatori?
Quali i lessici, gli atteggiamenti, i metodi, le riflessioni in corso, dentro e fuori dal museo? Qual è la realtà dell’immigrazione, a Torino, e come le istituzioni culturali incontrano questo orizzonte?
Come prepararsi alle sfide del tempo che viene, fuori dalle retoriche e dai luoghi comuni?

A partire da queste domande chiave, l’incontro vuole offrire l’opportunità per un confronto aperto fra settori, capace di mettere in risalto la capacità dei musei di rispondere alle esigenze sociali della nostra epoca, nella piena valorizzazione del proprio ruolo culturale.

La giornata prevede al mattino, cinque interventi per fornire ai partecipanti una visione complessiva e aggiornata sul fenomeno migratorio, secondo prospettive diverse e complementari, mentre al pomeriggio tavoli di lavoro in forma di “World cafè”, in cui confrontarsi e scambiarsi idee sulle esperienze e gli obiettivi futuri.

La giornata formativa, che sarà poi rafforzata e consolidata attraverso due appuntamenti successivi, vede il susseguirsi di diversi interventi. Prenderanno, infatti, la parola Francesco Vietti dell’Università di Milano Bicocca, Sergio Durando dell’Ufficio Pastorale Migranti, Elena Piastra vice Sindaco della città di Settimo Torinese e l’etnopsicologa Silvia Torresin.

Non mancheranno poi le testimonianze dirette di Berthin Nzonza, di origine congolese, rifugiato politico, Presidente e fondatori dell’Associazione Mosaico e Admir Masic, rifugiato dalla Bosnia, oggi Professore al MIT presso il dipartimento di Civil and Environmental Engineering, Esther and Harold E. Edgerton Career Development.

A rimarcare la volontà del Museo Egizio a voler ricoprire un ruolo inclusivo e attivo nella comunità in cui vive, venerdì 8 giugno alle ospiterà alle 11:00 la conferenza stampa e alle 18:00 l’estrazione dei gironi di Balon Mundial, l’unico campionato mondiale di calcio rivolto a migranti e profughi giunto alle sua 12a edizione. Quest’anno scenderanno in campo 32 squadre che rappresentano 32 Paesi le cui comunità sono presenti sul territorio torinese/piemontese.

Il 23 giugno dalle 18:30 alle 23:30 il Museo celebrerà, invece, per il secondo anno consecutivo, la Giornata Mondiale del Rifugiato, organizzando una nuova edizione di ‘Io sono il benvenuto’. Per l’occasione le sale del Museo diventeranno un palcoscenico, dove otto cori si esibiranno in un unico linguaggio universale: la musica.

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