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Musa

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Nuovamente l’ascolto del mio respiro accompagna la consistenza del mio Spirito.
Attraverso la lama tagliente del dolore, usufruendo dei miei ricordi più intimi e reconditi, sei riuscita a farti strada fra le “pareti” del mio Cosmo interiore.
Fluida come l’acqua e passionale come la più ardente delle fiamme, attraversi me stesso disvelando i miei segreti.

Mi hai insegnato, nei passaggi del Tempo, a “camminarmi dentro” e a “volare” fuori di me, prima di donare al mondo “le gocce della mia Essenza”.

Non esistono finzioni, inganni, meccanismi edulcoranti di ciò che le “stelle” mi dicono di rivelare ai tanti, ma che soltanto i pochi intuiscono e comprendono.

L’aria intorno a me si elettrizza, il vento vivifica le mie vibrazioni e, come una corrente ascensionale, il mio primordiale respiro riapre il suo “sentire” al pensiero; e da questo, poi ne discende la “creazione”.

Per quanto criptiche o assurde possano apparire le mie parole, tu sai, “Musa”, che esistono infinite realtà al di fuori di quelle che l’occhio nudo osserva, guarda e scruta.

Quando il dolore ti attraversa è in quel momento che l’anima cede il passo allo spirito: simile alla verginità della fanciulla, che, donandosi alla carnalità dell’Amore, perde per sempre il proprio “velo” di candore, raggiungendo al contempo la consapevolezza di essere divenuta donna.

Fra le pieghe del Tempo hai reso grandi tanti uomini e donne, a volte anche nella loro fanciullezza.

Senza il tuo ausilio, attraverso il “sussurro” della tua intuizione, non avrebbero mai potuto rendere migliore la spiritualità naturale di questo mondo, devastato dalle più infime e basse frequenze dell’Uomo.

Oltrepassando i muri dimensionali dell’Infinita Esistenza, giungi alla fiammella di vita “prescelta”, racchiusa nella fisicità della materia, ed una volta “lì”, operi con la tua alchimia.
Ignaro è l’Uomo, dei mezzi e degli elementi che adoperi per compiere il tuo operato, ma inevitabilmente, da sempre, dal tuo ventre d’ispirazione, doni alle “arti” la gemmazione di te stessa in varie forme e sembianze e, attraverso il “prescelto”, torni ogni volta a nuova vita, manifestandoti all’Umanità come un infante alla “Luce”: quella stessa “luce” di cui è fatto e da cui proviene.

Sei caparbia e temeraria: pur di raggiungere la destinazione del viaggio che hai intrapreso, sopporti e resisti alle più bieche condizioni umane, tenendo ben chiaro e mirato il tuo originario obiettivo.

Pazienza e coraggio ti accompagnano in ogni tua missione e con la fecondità di una giovane sposa, attendi la proliferazione della creazione, che, per “Divina Volontà”, entra a far parte della storia di questo millenario mondo.

Non ci sono catene che possano legarti, né prigioni che ti tengano rinchiusa e priva di potere: è proprio nel buio più profondo e oscuro che con la tua sola presenza inondi di Luce l’esistenza di colui o colei a cui incondizionatamente ti doni.

Non c’è negazione in te, né mediocrità.

Ogni forma d’arte nella tua “invisibile e velata” immagine si fonde, si plasma e si completa.

Quando poi, decidi di andar via, le infinite dimensioni che si erano aperte al “prescelto” si richiudono: e del tuo passaggio non resta che un indelebile e marcato ricordo.

Da questo punto in poi, sei pronta per un nuovo viaggio: con un’altra destinazione, verso un nuovo “Spirito prescelto” a cui, incondizionatamente, donarti.

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Autore Antonio Masullo

Antonio Masullo, giornalista pubblicista, avvocato penalista ed esperto in telecomunicazioni, vive e lavora a Napoli. Autore di quattro romanzi, "Solo di passaggio", "Namastè", "Il diario di Alma" e "Shoah - La cintura del Male".