‘Sempre più spazio per le cooperative di comunità e per quelle turistiche e agroalimentari: sostenere e incentivare lo strumento dell’housing sociale in ambito edilizio’
Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Consiglio Regionale della Lombardia.
Il mondo della cooperazione ha un grande futuro, sia per la sua storia che per i modelli di intervento che già oggi sa mettere in campo nel creare lavoro, fornire servizi, rispondere ai nuovi bisogni.
Dalla sharing economy al co-working, dalla co-produzione all’imprenditorialità sociale, il mondo della cooperazione ha davanti a sé nuove opportunità e sfide che sono certo riuscirà a cogliere e vincere, forte di quella radice antica da cui trae la sua linfa vitale.
Affrontare la grande trasformazione in atto, vuol dire disegnare strategie di sviluppo sostenibile, in grado di rispondere alle esigenze del presente senza pregiudicare la capacità delle future generazioni di fare fronte alle loro necessità.
Lo ha detto il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Alessandro Fermi aprendo questa mattina, 10 settembre, i lavori del convegno ‘Cooperazione 2020-2030: scenari strategici’, promosso da Confcooperative Lombardia e Legacoop Lombardia a Milano presso SpazioFilzi17.
Addentrandosi in modo più specifico nel tema dell’incontro, il Presidente Fermi ha sottolineato come
In prospettiva un ambito sicuramente molto interessante è rappresentato dalle cooperativa di comunità: nella nostra grande regione, caratterizzata dalla presenza di tanti piccoli Comuni, la creazione di cooperative di comunità potrebbe essere un punto di forza per offrire servizi in modo più efficiente e al tempo stesso rafforzare una rete sociale basata sul reciproco supporto.
Un altro ambito dove le cooperative possono e devono essere protagoniste è la casa, con particolare riferimento allo strumento dell’housing sociale. È una strada da percorrere anche in futuro, affinando gli strumenti di intervento, migliorando l’efficienza complessiva del sistema e favorendo sempre di più in una visione sussidiaria la collaborazione tra pubblico e privato.
Infine, ultimi ma non ultimi, il turismo, che nella nostra regione conosce una nuova primavera, e l’agroalimentare, settori in cui la cooperazione, con la sua capacità di fare rete, può senza dubbio incidere tantissimo.
Nel corso del suo intervento, il Presidente Fermi si è soffermato anche sulla legge regionale n.36 del 2015 che
Riconosce il ruolo della cooperazione come parte integrante del sistema imprenditoriale lombardo, promuovendo la partecipazione dei cittadini al processo produttivo, alla gestione dei servizi sociali, alla fornitura di servizi pubblici e alla tutela e valorizzazione di beni comuni, facilitando al tempo stesso l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate.
Una norma che sostiene il settore anche attraverso contributi finalizzati, come ad esempio quelli riguardanti la nascita di cooperative formate da under 35 o nate da aziende in crisi, di cooperative di comunità per i territori a rischio desertificazione e di cooperative gestite da una maggioranza di donne.
Al termine dell’intervento del Presidente del Consiglio regionale lombardo, è seguita la relazione del professor Patrizio Ponti dell’Università degli Studi di Milano sul tema ‘Beni comuni, impatto sociale e sostenibilità verso agenda 2030’ ed è stato presentato lo studio ‘Cooperazione 2020-2030: scenari strategici’, contenente alcuni spunti e indirizzi sul ruolo della cooperazione nel prossimo decennio.
In conclusione dei lavori, è previsto un confronto con i Consiglieri regionali presenti, tra i quali i Consiglieri Segretari Giovanni Malanchini, Lega,, e Dario Violi, M5S, moderato dai presidenti lombardi di Confcooperative Massimo Minelli e di Legacoop Luca Bernareggi.