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Matrix ci nutre – spicchio 4/7

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Matrix ci nutre


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Quale verità?
Che tu sei uno schiavo, Neo. Come tutti gli altri, sei nato in catene, sei nato in una prigione che non ha sbarre, che non ha mura, che non ha odore.

Una prigione per la tua mente. Nessuno di noi è in grado, purtroppo, di descrivere Matrix agli altri. Dovrai scoprire con i tuoi occhi che cos’è.
Matrix – Morfeus

Le persone vedendo nel 1999 la proiezione di Matrix e poi i sequel pensavano che fossero fantascienza.

Nonostante fossero disseminati di simbolismi e collegamenti concettuali, i piloti dell’informazione hanno contato sulla cecità se non sullo stato dormiente delle masse spettatrici.

Il QI di ognuno qui non c’entra. Quando si dorme, si dorme.

A distanza di 25 anni la maggior parte ancora non ha occhi per vedere la gabbia psicomeccanica di schiavitù umana, che era già in atto da moltissimo tempo.

Come dite? Ve ne eravate accorti invece? No, non ci credo.

In verità Matrix era un documentario.
Anonimo

Noi non vediamo il mondo, lo rappresentiamo.

Sogniamo noi stessi agire dentro la matrice, il ‘programma’, identificati solo nella materia, all’interno della visione onirica: una labirintica cristallizzazione del passato da noi costruita e dalla quale non sappiamo più uscire.

Se crediamo di morire all’interno del sogno del Sé (inferiore), moriremo! La mente lo rende reale… Il corpo non sopravvive senza.

Come Neo, pochissimi sono quelli che intuiscono e tentano di liberarsi, dopo aver capito di essere più o meno incastrati nel sistema dell’illusione.

Anzi, alcuni rarissimamente sono preordinati a divenire Maestri (veri però!) e a tentare di aiutare altri a svegliarsi, come incarna Morfeus, moderno Bodhisattva.

Negli ultimi anni si sono create condizioni spaventose e pochissimi hanno resistito alla fortissima pressione e violenza fisica e psicologica.

Mi tengo lontano dal giudicare la propria idea e l’applicazione a sé stessi di ciò che si crede, ma non posso esimermi da non rilevare il comportamento che si è riversato in modo negativo su altri.

Ho visto, senza nemmeno rincrescimento successivo, discriminazioni ed esclusioni sociali di tutti i tipi: ricordo di Fratelli cacciati dai Fratelli ed esclusi nelle Agapi o dai parenti alle tavolate di festa; ho visto perdere amici, lavoro e denari.

Parafrasando un altro film: ho visto cose che noi umani nemmeno immaginavamo di noi stessi.

Ancor vivi, eppur trapassati: ho visto gente, completamente sottomessa all’accettazione passiva di scelte altrui, raccontarsi bugie, ancorarsi graniticamente a facili certezze, e abbandonare l’idea della propria consapevolezza, per paura, mutare improvvisamente – anche nei connotati – a difensa del proprio senso di sicurezza – robot alla strenua protezione del sistema – trasformarsi in soddisfatti carcerieri di coscienze, confondendo l’equilibrio con il controllo per un’aberrata percezione del supremo bene comune.

Devi capire che la maggior parte di loro non è pronta per essere scollegata. Tanti di loro sono così assuefatti, così disperatamente dipendenti dal sistema, che combatterebbero per difenderlo.
… Se non sei uno di noi, sei uno di loro.
Matrix – Morfeus

Pochi si sono distinti per personalità e coraggio.

Questi, fuori dalla norma, per il sistema rimangono un’anomalia, un fastidioso e persistente ostacolo. E vengono presi per pecore nere, per pazzi o per disertori di guerre (guerre!?).

Io penso che il sistema, per quanto sia inglobante per chiunque, non possa ingannare e domare chi, riconoscendo la propria coscienza, è annodato strettamente all’origine spirituale e con il proprio Sé (superiore) e che aspira a far parlare quei livelli divini che per i più rimarranno sempre muti.

Siamo tutti in pericolo?

In grande l’esempio ce lo dà la storia. Il rifiuto è sempre stato un gesto essenziale. I santi, gli eremiti, ma anche gli intellettuali. I pochi che hanno fatto la storia sono quelli che hanno detto di no, mica i cortigiani e gli assistenti dei cardinali…

… Qual è la tragedia? La tragedia è che non ci sono più esseri umani, ci sono strane macchine che sbattono l’una contro l’altra.
Pier Paolo Pasolini – L’ultima intervista

Ma tornando sul tema specifico della Rubrica, posso essere un po’ provocatorio?

Come si fa a creare dipendenza e limitare l’autonomia alimentare?

– Privatizzare risorse naturali e appropriarsene attraverso veicoli societari concentrate di pochissime grandi aziende e concedere solo a pagamento tali risorse.
Taac fatto!

– Imporre metodi di coltura e processi produttivi con un’agricoltura controllata da fertilizzanti, pesticidi, OGM, ecc. tutti brevettati, riducendo la fertilità dei terreni naturali e aumentando la dipendenza dei coltivatori costringendoli a cicli chimici e non naturali.
Taac fatto!

– Promuovere sul mercato come comodi e moderni alimenti ultra trasformati e poveri di nutrienti, ultra processati ed economici, magari a lunga conservazione, pieni di additivi, zuccheri e sostanze che causano dipendenza e indeboliscono l’organismo.
Taac fatto!

– Pubblicizzare e diffondere questi alimenti industriali e, aggredita così la salute psicologica e del corpo fisico, far diventare le persone passivizzate e deboli, docili, soggiogati e incapaci di ogni opposizione al sistema.
Taac quasi fatto!

Come dite?

Tutto ciò va contro i più basilari principi di etica e giustizia?

In un contesto come questo, dove si manipola e si sfrutta l’umanità per fini distorti, è importante considerare le gravi implicazioni morali e le relative conseguenze??

Così si ignorano completamente i diritti fondamentali delle persone, la loro dignità, e il loro benessere???

Oh sì, che bei concetti i valori umani universali: la Libertà, la Giustizia, l’Uguaglianza, il rispetto reciproco, la Fratellanza, ecc. ecc. ecc. Parole pronunciate spessissimo e quasi mai messe in pratica.

L’umanità è a un bivio. O torna a credere di avere una natura diversa rispetto alle macchine o sarà ridotta a macchina tra le macchine.

Il rischio non è che l’intelligenza artificiale diventi meglio di noi, ma che noi decidiamo liberamente di sottometterci a lei e ai suoi padroni.
Federico Faggin

Padroni?! (di morsi e di briglie, di stalle e di foraggi)

I responsabili? Prima di tutto noi stessi!

Poi l’abbiamo già detto nei precedenti articoli includendoli tutti in un unico ristretto calderone delle multinazionali: le élite, i grandi burattinai, al servizio di chissà quali Arconti, signori della guerra, della farmaceutica, del petrolio, delle banche e del web, che controllano e manovrano tutto con un piano ben definito, e che amano autodefinirsi filantropi, paladini di democrazia, cavalieri di giustizia ed eroi di verità.

Già Ida Magli elencava la rete di organismi internazionali di servizio a tali scopi, ormai diventati quasi tutti molto famosi.

Oh sì, so che alcuni penseranno: che gomblottista!

Il passaggio riportato di Faggin, esprimendo concetti condivisi da Evgeny Morozov, evidenzia una riflessione sul rischio che l’umanità possa perdere il proprio senso di autonomia e umanità.

Saremo almeno in grado di fermarci un momento al bivio e comprendere di preservare la nostra natura umana?

Sei qui perché intuisci qualcosa che non riesci a spiegarti. Senti solo che c’è. È tutta la vita che hai la sensazione che ci sia qualcosa che non quadra, nel mondo. Non sai bene di che si tratta ma l’avverti. È un chiodo fisso nel cervello. Da diventarci matto. È questa sensazione che ti ha portato da me. Tu sai di cosa sto parlando…

… È la tua ultima occasione, se rinunci non ne avrai altre.

Pillola azzurra, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua, e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie e vedrai quant’è profonda la tana del Bianconiglio.

Ti sto offrendo solo la verità, ricordalo. Niente di più.
Matrix

E tu, quale pillola vuoi? A te la scelta.

Il percorso dove ci porterà?

Stay tuned! Restate sintonizzati e direi anche sincronizzati!

Autore Investigatore Culinario

Investigatore Culinario. Ingegnere dedito da trent'anni alle investigazioni private e all’intelligence, da sempre amante della lettura, che si diletta talvolta a scrivere. Attratto dall'esoterismo e dai significati nascosti, ha una spiccata passione anche per la cucina e, nel corso di molti anni, ha fatto una profonda ricerca per rintracciare qualità nelle materie prime e nei prodotti, andando a scoprire anche persone e luoghi laddove potesse essere riscontrata quella genuina passione e poter degustare bontà e ingegni culinari.