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‘Maria Stuarda’ a Classico Contemporaneo

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'Maria Stuarda'


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In scena il 7 agosto al Chiostro del Convento di San Domenico Maggiore di Napoli

Riceviamo e pubblichiamo.

Martedì 7 agosto, ore 21:30, presso il Chiostro del Convento di San Domenico Maggiore, Napoli, nell’ambito della rassegna ‘Classico Contemporaneo’ – V edizione, direttori artistici Gianmarco Cesario e Mirko Di Martino, andrà in scena lo spettacolo ‘Maria Stuarda’, liberamente tratto da ‘Maria Stuart’ di Friedrich Schiller, con Marta Bettuolo,
adattamento e regia Stefano Eros Macchi, produzione Tetro de Linutile.

Un’opera teatrale che ci propone lo scontro fra due regine, Maria ed Elisabetta, tra loro anche sorelle: la prima incarcerata per 18 anni per un omicidio che si presume abbia commesso, ma in realtà perché è cattolica in un’Inghilterra protestante, la seconda al potere, più anziana, che vive il dramma di dover condannare a morte Maria per evitare un pericolo maggiore per il suo paese.

In un monologo serrato e appassionante, Marta Bettuolo dà voce ai due personaggi: da un lato Maria votata al complotto, al fanatismo, al risentimento; dall’altro Elisabetta, eterna indecisa, poco lungimirante, dominata da emotività irrefrenabile.

Un dramma storico e politico che converge, infine, sul dramma interiore della protagonista, Maria, che percorre con slancio quasi mistico le tappe verso l’accettazione totale del proprio destino.

Lo spettacolo ha debuttato sabato 5 maggio 2012 all’interno della Stagione 2012 del Teatro de Linutile di Padova.

Note di regia
La scelta di mettere in scena la storia degli ultimi tre giorni di prigionia della Stuart prima della sua esecuzione, nasce dal desiderio di confrontarmi con una delle opere più intensamente teatrali dello scrittore tedesco, in cui Schiller sottolinea l’inconciliabilità di politica e morale.

Il dramma ruota intorno alla fondamentale antitesi amore-politica: da un lato il mondo di Maria, che è amore, bellezza, moralità e morte trasfiguratrice, dall’altro il mondo di Elisabeth, che è politica, necessità, ipocrisia e trionfo apparente.

La vera vittoria è di Maria, che dà alla morte il significato religioso di espiazione e ne ottiene la suprema dignità morale. Il contrasto amore-politica non è solo esterno, ma è anche nell’animo di ognuna delle due protagoniste.
Stefano Eros Macchi

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