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“L’ultimo passo del perdono”: la prima nazionale

L'ultimo passo del perdono


Cortometraggio sulla violenza sulle donne

Si è tenuta ieri, 6 dicembre, ore 11:30, presso il cinema Ambasciatori Hart di Napoli, in via F. Crispi, n. 33, la proiezione della prima nazionale del cortometraggio “L’ultimo passo del perdono”, prodotto dalla Multiservice event e consulting di Gianfranco Unione e diretto dal noto regista Alessandro Derviso.

Il talentuoso e noto giornalista scrittore Antonio Mocciola, dell’ufficio stampa Hermes Comunicazione, ha dato inizio all’overture dello straordinario evento, concedendo sin da subito la parola al regista Derviso, e allo stesso produttore Unione, che hanno sinergicamente mostrato alla platea gremita di persone, l’entusiasmo profuso nell’opera al suo primo debutto, che vede come attori protagonisti Lando Buzzanca e Francesca Della Valle.

Un attimo prima della proiezione del corto, Mocciola ha concesso la parola al coach Francesco Attorre, che ha lavorato a stretto contatto col cast dei brillanti attori che hanno partecipato alla realizzazione dell’opera e che mostra, con linguaggio forbito e professionale, il volto duro e al contempo genuino di “una storia di dolore”:

Questa è una storia intrisa di dramma e poesia. Lo spettatore si identifica in ognuno dei personaggi: il dolore va rispettato, perché figlio di altro dolore e ne va mantenuta alta la sua identità!

Parole dure, dirette, senza veli che introducono inconsapevolmente la platea presente alla visione del film, che di lì a poco ha inizio.

Tema centrale dell’opera è la violenza sulle donne: attuale, perdurante, in crescita, mai veramente debellata.

Il taglio che il brillante regista Derviso ne dà, è peculiare ed incisivo: per alcuni tratti drammaticamente duro e cruento, per altri surreale, quasi ad accennare un’impronta felliniana, in particolar modo sul finale.

Quindici minuti di emozioni in subbuglio, che catapultano lo spettatore da un piano all’altro della dimensione materialistica e spirituale dell’essere umano, del singolo individuo, in ogni sua sfaccettatura, quasi alternandosi in un gioco di chiaro-scuri dell’anima, della mente, del corpo.

Sembra che il film inviti lo spettatore a guardargli “dentro” dicendogli “a ciascuno il proprio finale”.

La proiezione del corto è terminata con la splendida performance dell’attore cantante Virgilio Brancacci che ha sigillato artisticamente con la propria voce sulle note musicali di “Try a little tenderness”, una nuova piccola gemma cinematografica che ha visto la sua prima luce proprio a Napoli.

Presenti in sala per la conferenza stampa, tenutasi subito dopo la proiezione dell’opera gli attori: Narcy Calamatta, Marco Milano, Arduino Speranza, Danilo Rovani e, come unica rappresentanza femminile, la bravissima Daniela Ioia, che, agganciandosi al tema del film, ha parlato anche di sé stessa e di una sua storia passata di violenza, invitando per questo ogni donna vittima di abuso o violenza a denunciare e a non giustificare mai il proprio uomo.

Sono intervenute all’evento inoltre, l’avv. Abazia di “Telefono Rosa Napoli, presente sul territorio dal 2009 e la Top Model Anna Mazza, in qualità di volontaria dell’Associazione “Torre dei Giovani”, particolarmente attenta ad ogni tipo di disabilità.

Dopo la consegna delle targhe onorifiche a tutto il cast, a chiusura dell’evento, il produttore Gianfranco Unione ha annunciato una nuova collaborazione cinematografica con Derviso, che lo vedrà stavolta alle prese con un lungometraggio che riguarderà un “cine-panettone” dal titolo “Rapina al cloroformio”, e che sarà girato prossimamente a Maratea, in Basilicata.  

Al termine di questa lunga giornata, e soprattutto dopo la splendida visione de “L’ultimo passo del perdono”, lascio qui di seguito il mio pensiero:

Le donne comprenderanno maggiormente e anticipatamente gli uomini, non perché sono più intelligenti o più scaltre di essi, ma perché prima di amarli dall’esterno di sé, li portano dentro da sempre.

Autore Antonio Masullo

Antonio Masullo, giornalista pubblicista, avvocato penalista ed esperto in telecomunicazioni, vive e lavora a Napoli. Autore di quattro romanzi, "Solo di passaggio", "Namastè", "Il diario di Alma" e "Shoah - La cintura del Male".

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