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Luca Gnizio espone alla The Brick Lane Gallery di Londra

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Luca Gnizio, Forsoulmoon


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Le opere dell’ecosocial artist italiano in mostra dal 25 aprile all’8 maggio

Riceviamo e pubblichiamo.

Con opere emblematiche della sua produzione Luca Gnizio partecipa alla collettiva Art in Mind & Abstract presso la The Brick Lane Gallery di Londra, dal 25 aprile all’8 maggio.

‘Pandemicdesign’ dedicata alla Terra che si riappropria degli spazi che le sono stati sottratti; ‘ForDesert’, una doppia creazione che denuncia la progressiva desertificazione dei suoli e ‘Forsoulmoon’ ispirata all’Acqua, sono quattro potenti opere dedicate al cambiamento climatico, da anni al centro della produzione dell’ecosocial artist italiano, tra i primi ad aver trasformato gli scarti in opportunità artistica, ecologica e sociale, seguendo il principio delle tre RRR: Reduce Reuse Recycle.

Le opere dell’ecosocial artist italiano Luca Gnizio parlano di una terra sopraffatta dalle violenze inflitte dall’uomo che si ribella e mostra una forza capace di riprendersi tutto. In un mondo vittima dei consumi non più sostenibili, dello sfruttamento delle risorse esauribili, Luca Gnizio suggerisce una via di fuga, elaborata attraverso il suo linguaggio artistico.

L’innovazione di Gnizio consiste nel “mutare” nell’arte lo scarto in opportunità ecologica e sociale, seguendo il principio delle tre “RRR”, ossia Reduce Reuse Recycle. Non solo riciclo, ma nuove opportunità che, grazie all’utilizzo di materiali di scarto, che altrimenti finirebbero in discarica o smaltiti, creano nuove occasioni di valore, come nuovi brevetti, e anche opportunità di lavoro, in particolare nel campo delle associazioni e del sociale.

Afferma Luca Gnizio:

Il mio approccio con l’arte e il design parte da un’azione creativa in grado di sdoganare l’idea che il materiale di scarto restituisca prodotti di minor valore.

Al contrario, gli scarti possono diventare bellezza e funzionalità. Non solo opere d’arte e oggetti di design, ma nuovi brevetti e innovazioni ecologiche.

‘Pandemicdesign’ è composta da una coppia di opere, sedia e quadro, realizzate con gli scarti dell’asfalto. La natura sopravvive all’uomo che, in piena pandemia sfugge al contagio chiudendosi in casa, ormai trappola e rifugio. Fuori il tempo scorre: esili fili d’erba spaccano la strada, nuovi germogli si riappropriano di un mondo ormai deantropizzato.

È la rappresentazione del respiro della Terra, impercettibile ma implacabile, tra paure ataviche e suggestioni post apocalittiche. L’era dell’antropocene è sintetizzata da due elementi, una sedia e un quadro, dai forti richiami alla vita domestica, circoscritta all’interno di un cerchio di sacchetti della spazzatura, metafora dell’inquinamento globale quotidiano.

‘ForDesert’ è una “protesta” contro la progressiva desertificazione del Pianeta e il depauperamento dell’acqua, risorsa indispensabile per la sopravvivenza. Un quadro in tessuto crea una mutevole sequenza di forme – per colore e flessibilità – che riconducono alla sabbia del deserto che si muove incessantemente e si deposita a seconda delle condizioni del vento.

È un’opera realizzata completamente con materiali di recupero post-consumer, in particolare tessuto nylon della tortiglia per pneumatici – tire cord fabric -, scartata dai produttori.

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