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L’orologio narrativo

Orologio narrativo


Dopo aver chiacchierato circa le scelte preliminari che uno scrittore deve compiere prima di mettersi a scrivere, fabula / intreccio, prima / terza persona, presente / passato, entriamo a gamba tesa come un Bonucci qualsiasi per introdurre un importante strumento del mestiere del prosatore: l’orologio narrativo.

Si tratta di una tecnica di progettazione a monte della tua storia. Forse googlando qua e là ti sarà capitato di imbatterti in qualche sito per aspiranti autori che ne fa menzione, infatti è uno strumento utile soprattutto a chi è alle prime armi.

Come potrai intuire, si tratta di costruire un vero e proprio orologio che dovrà scandire i tempi del tuo romanzo e aiutarti a non perdere di vista la sua struttura portante, quell’architettura di cui parlavamo alcune lezioni fa.

Costruire l’orologio narrativo è semplice e puoi farlo in due modi: con carta e penna, oppure al pc. La mia preferenza va alla prima soluzione e anzi, quando anch’io lo utilizzavo, appendevo il mio orologio davanti alla scrivania per non perdere il filo principale della narrazione.

Occorrente per la realizzazione dell’orologio, mi sento il tizio di Art Attack:

  • un foglio A4;
  • una matita;
  • una gomma;
  • un’idea di massima della storia che vuoi raccontare.

Ah, prima ti ho parlato di penna, ma come vedi il mio consiglio è impiegare matita e gomma perché è assai probabile che tu stia realizzando l’orologio per la prima volta. Essendo l’errore dietro l’angolo, sappi che ripensarci è normale.

Prendi il foglio e traccia un grande cerchio: è il quadrante dell’orologio. Ora, come fosse una torta, dividi l’orologio in 8 fette di uguali misura. Così:

Le 8 aree in cui abbiamo diviso l’orologio prendono il nome di macrotematiche e, come potrai immaginare, si tratta degli eventi principali della tua storia. L’orologio si “legge” in senso orario, ho messo i numeretti per facilitarti, dunque presenta gli elementi fondamentali della storia nel loro ordine cronologico. È bene però sapere fin da ora che, a storia completata, l’ordine degli eventi potrebbe non rispettare quello dell’orologio, che in effetti serve a non smarrirsi nel labirinto della scrittura.

Facciamo subito un esempio. Ricordi ‘Biancaneve e i sette nani’? Se ragioniamo a mente fredda su quella storia – la versione Disney, l’originale dei fratelli Grimm è diverso e molto più violento – potremmo identificare le seguenti macrotematiche:

  1. La regina s’ingelosisce di Biancaneve;
  2. Il cacciatore non riesce a uccidere Biancaneve;
  3. Biancaneve fugge dal castello;
  4. I sette nani accolgono Biancaneve;
  5. La regina scopre che Biancaneve è ancora viva;
  6. La regina/strega cerca di uccidere Biancaneve;
  7. I nani causano la morte della strega;
  8. Il principe risveglia Biancaneve.

Tutte le storie, per quanto lunghe o complesse possano essere, presentano dei capisaldi, dei pilastri sui quali regge tutta l’impalcatura. In ‘Biancaneve’ sono quelli che ho elencato. L’orologio narrativo ti permette di isolare gli elementi portanti della tua storia e metterli nero su bianco, fissarli sulla carta prima ancora che siano chiari nella tua mente. Credimi, è uno strumento impiegato anche da scrittori professionisti, e per te che stai lavorando a un romanzo è importante usarlo perché l’inesperienza, il fatto che questo non sia il tuo lavoro e scriva nei ritagli di tempo possono farti perdere il contatto con la tua storia.
Il mio consiglio: costruito l’orologio, all’interno di ciascuna “fetta di torta” scrivi in breve l’argomento della macrotematica.

Ciascuna macrotematica inoltre comprende delle microtematiche e, secondo la scuola di pensiero più rodata, dovrebbe declinarsi in almeno 3 elementi. Le micro tematiche sono come i muri di una casa: non fondamentali come i “pilastri”, ma comunque importanti per il prosieguo delle vicende. Tornando all’esempio di prima:

  1. La regina s’ingelosisce di Biancaneve;
    1. Biancaneve cresce e diventa bellissima;
    2. il principe si innamora di Biancaneve;
    3. lo specchio magico dice alla regina che Biancaneve è più bella di lei.
  2. Il cacciatore non riesce a uccidere Biancaneve:
    1. La regina incarica il cacciatore di uccidere la principessa;
    2. Il cacciatore non se la sente e l’avverte di fuggire;
    3. Come prova dell’omicidio, il cacciatore porta il cuore di un cinghiale.

E via dicendo. Ecco allora cosa ti chiedo di fare: sul retro del foglio dove hai disegnato l’orologio, compila un elenco delle microtematiche del tuo racconto utilizzando i numeretti o i titoli di ciascuna macrotematica. Questo esercizio ti permetterà, al tempo stesso, di chiarirti le idee sulla trama del tuo romanzo e di costruire un’architettura più solida. Che si traduce nel ridurre la possibilità di commettere errori logici o incoerenze narrative.

Ultima cosa. Se sei stato attento, avrai capito che l’orologio narrativo una volta “riempito” di macro e micro tematiche conduce alla fabula. Come detto però tu puoi stravolgere l’ordine degli eventi e mescolarli come più ti aggrada. Anzi, devi farlo in modo da mettere in piedi una trama più intrigante grazie all’intreccio.

Come esercizio per la settimana, realizza l’orologio narrativo della storia che stai scrivendo in tutti gli aspetti ora menzionati e, se vuoi, inviamelo in modo che possiamo confrontarlo. Consiglio: fallo su carta e poi mandami una foto.

Autore William Silvestri

Autore, formatore e direttore editoriale di Argento Vivo Edizioni. Prima di entrare nel mondo dell'editoria ha pubblicato i romanzi 'Divina Mente', 2011, 'Serial Kinder', 2015, e 'Ci siete mai stati a quel paese?', 2017, 'Io e la mia scimmia', 2019, oltre al saggio esoterico 'Chi ha paura del Serpente?', 2015.

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