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Lombardia, workshop ‘Sì che si può’

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Carlo Borghetti al workshop 'Sì che si può'


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I dati dell’esclusione, le testimonianze e le proposte

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Consiglio Regionale della Lombardia.

Il 91,5% dei bambini adottati dall’estero non è scolarizzato, il 73% delle scuole cui si rivolgono le famiglie che fanno parte della UFAI, Unione famiglie adottive italiane, non hanno esperienza con le problematiche relative alle adozioni.

Questo è uno dei dati che emergono dalla ricerca realizzata qualche mese fa dall’associazione che raccoglie i genitori adottivi.

A cinque anni dalla formalizzazione delle linee di indirizzo nazionali su questo tema, riferisce la ricerca, l’89% delle scuole non sanno ancora come applicarle e il 95% non ha una figura referente per le adozioni.

Ha detto il Vicepresidente Carlo Borghetti aprendo questa mattina, 15 novembre, i lavori del workshop ‘Sì che si può’ organizzato con UFAI, e con la collaborazione del MIUR:

La volontà del Consiglio regionale, anche questa volta, è aprirsi alle esigenze che vengono dai cittadini, dalle associazioni e dalla società in generale.

Le problematiche di inclusione e di bullismo che toccano i bambini adottati sono significative e vanno affrontate con decisione per creare le condizioni di una serena vita scolastica, premessa di una buona relazione con la società nel suo insieme.

Da Elena Cianflone, Presidente UFAI, viene la sollecitazione alle istituzioni perché si dia concretezza alle previsioni di legge che già esistono per aiutare i bambini adottati nel loro percorso scolastico, anche perché, come si è espresso Roberto Proietto, dell’Ufficio Scolastico Regionale

la normativa è più avanti delle pratiche.

Durante i lavori anche una serie di toccanti testimonianze recitate, dei ragazzi che hanno subito bullismo e discriminazioni e dei loro genitori, raccolte nel volume ‘Cara scuola: Lettere degli alunni adottati e dei loro genitori alla scuola italiana’.

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