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Lombardia: presentazione modifiche Codice antimafia

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Il 23 ottobre a Palazzo Pirelli. Interviene il Presidente della Commissione Speciale Antimafia Gianantonio Girelli

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Consiglio Regionale della Lombardia.

Sarà presentata lunedì 23 ottobre in Consiglio regionale la legge approvata lo scorso 27 settembre dalla Camera dei Deputati che modifica il Codice antimafia e affida al Governo una delega per la tutela del lavoro nelle aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata.
L’appuntamento è alle ore 16:30 al 5° piano di Palazzo Pirelli in Sala Ghilardotti.
Saranno presenti il Presidente della Commissione speciale Antimafia Gianantonio Girelli, l’on. Davide Mattiello che è stato relatore del provvedimento alla Camera dei Deputati, il Presidente del Comitato Tecnico Scientifico in materia di contrasto ai fenomeni mafiosi e in materia di educazione alla legalità Nando Dalla Chiesa e il Coordinatore nazionale di Avviso Pubblico Pier Paolo Romani.

La legge è composta da 38 articoli suddivisi in 7 capi che apportano numerose modifiche al Codice antimafia.

Tra i punti più qualificanti del testo si segnalano:
l’ampliamento del catalogo dei destinatari delle misure di prevenzione personali e patrimoniali agli indiziati del reato di assistenza, ai colpevoli di associazione a delinquere finalizzata a numerosi reati contro la pubblica amministrazione nonché di reati di terrorismo, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e stalking;
la trattazione prioritaria del procedimento di prevenzione patrimoniale;
il passaggio della competenza per l’adozione delle misure di prevenzione dal tribunale del capoluogo di provincia al tribunale del distretto;
l’istituzione, in sede distrettuale, di sezioni o collegi giudicanti specializzati per le misure di prevenzione;
la revisione della disciplina dell’amministrazione giudiziaria;
le disposizioni in tema di sgombero e liberazione di immobili sequestrati;
le forme di sostegno volte a consentire la ripresa delle aziende sequestrate, la loro continuità produttiva e le misure a tutela dei lavoratori;
la delega al Governo per l’adozione di disposizioni per le imprese sequestrate e confiscate sottoposte ad amministrazione giudiziaria, favorendo l’emersione del lavoro irregolare, il contrasto dello sfruttamento del lavoro e l’accesso all’integrazione salariale e agli ammortizzatori sociali;
la riorganizzazione e il potenziamento dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati, con competenza nell’amministrazione e destinazione dei beni solo dalla confisca di secondo grado.

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