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‘L’energia primigenia

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Energia primigenia


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Il principio generale a cui bisogna profondamente ispirarsi per tentare di comprendere e, soprattutto, sedimentare la valenza dell’energia primigenia è certamente quello di “imparare a Essere e non a dover essere”.
Il discrimen fra le due indicazioni sembra quasi apparente, intangibile, a tratti impercettibile eppure, la sua esistenza è certa e la sua reale valenza, per ogni creatura vivente e comunque legata al suo corpo di materia, è di inestimabile spessore sacrale.

Nell’antichità, e certamente non intendo soltanto l’epoca greca, romana e nemmeno sumera, ma a monte di tali civiltà, introducendo un discorso non di preistoria bensì di pre – storia, esistevano delle civiltà da considerare “non più evolute”, bensì “evolute diversamente”. E questa diversità dell’evoluzione era rivestita proprio del valore sacrale che veniva dato ad alcuni ambiti del modus vivendi collettivo: il mangiare, l’abitare, il vivere, il respirare e quindi certamente anche e soprattutto la sessualità, intesa questa, come energia primigenia in assoluto.

La storia non va certamente intesa come lo studio delle civiltà in cui si è manifestata la cosiddetta “prima scrittura”, ma esistono altre e ulteriori dimensioni sociali in cui le creature di quel tempo, al di là di un mero dogma religioso, peraltro inesistente in quel periodo, vivevano ogni ambito prospettico del vivere quotidiano, in una cornice e su un fulcro assolutamente sacro e sacrale. Potrebbe quasi definirsi un ciclo dell’Età dell’Oro, ma inteso in senso evolutivo diversificante e, certamente, non maggiormente evolutivo.
Su questa premessa è necessario imbastire adesso il senso che si può dare nel nostro contesto sociale all’energia primigenia.

L’energia sessuale è da sempre stata oggetto di culto di molte popolazioni e civiltà pregresse. Sono stati adorati Dei della sessualità intrecciati alla fecondità e all’abbondanza. Per fare un attimo un balzo ai giorni nostri, basti pensare che a Parigi, sulla Boulevard, esiste un museo dell’erotismo che in un edificio di cinque piani mostra al pubblico, un po’ a grandi linee, l’importanza e il valore della sessualità per l’uomo, nel corso dei vari cicli storici.

La nostra civiltà occidentale ha notevolmente inciso sulla naturalità di tale energia primigenia, soprattutto la Chiesa Cattolica, che a partire dall’oscurantismo medievale ha dichiarato peccato e immorale ciò che di più naturale e puro è parte e, soprattutto, vera origine energetica del genere umano.

Ma da dove discende ed è originata l’energia primigenia?

Nelle civiltà che ho richiamato in premessa, l’energia sessuale era vista e prodotta come un atto di pura natura sacrale che avvicinava la creatura vivente al Divino, a quello che gli spiritualisti indicano e identificano come l’Uno Universale.

Esistevano addirittura delle sacerdotesse della sessualità, da non confondere assolutamente come meretrici, che istruivano i giovani e le giovani del tempo a un’adeguata e congrua pratica della sessualità, con il fine ultimo di sprigionare un’energia primigenia che li avvicinasse il più possibile al Divino.

In sostanza, loro dovevano imparare a essere non padroni dell’atto sessuale in sé, ma ad esserlo energeticamente. Essi attingevano dall’esterno, la valenza degli elementi che in natura sprigionavano energia e canalizzare il tutto nella pratica sessuale, ove il congiungimento fisico era soltanto il mezzo materiale, ma non il fine.

Così come lo scopo non era l’orgasmo, ovvero, l’acme della risposta sessuale bensì, l’avvicinamento al Divino di entrambi i partecipanti e la possibilità per questi, di accrescersi interiormente e spiritualmente.

Le creature di quel tempo conoscevano i segreti spirituali dell’energia primigenia: essi sapevano che la stessa proveniva dal fuoco delle viscere della terra, Gaia, e, attraverso il corpo di materia, si congiungeva all’acqua primigenia della fonte interiore dell’essere vivente, avvicinandosi all’Uno Universale.

Essi erano consapevoli di ciò che si poteva fare per utilizzarla al meglio: trovare il proprio modo e il proprio equilibrio e diventare non padrone dell’atto in sé, ma di dominarlo energeticamente.

L’energia primigenia può coinvolgere quella esterna, modificando l’energia ambientale apportandone cambiamenti, e proprio in questo dipende la consistenza e il valore energetico del rapporto sessuale.

Quando si tratta di un rapporto tra uomo e donna si origina equilibrio, a prescindere dall’elemento Vita. Non è la procreazione il fine ultimo, bensì la consistenza energetica, animica e spirituale che ne deriva.

Il discrimen tra atto sessuale etero e omo è proprio questo: nel primo, a prescindere dal fine procreativo che può certamente non esserci, ciò che lo contraddistingue è il maggiore sprigionamento di energia primigenia, che è dovuto alla forma di equilibrio che raggiungono uomo e donna per mezzo della perfetta unione sessuale dei due generi diversi e che in materia non accade tra due persone dello stesso sesso.

Con questo non si vuole definire il rapporto omo come un minor, ma dal punto di vista energetico, l’unione dei due poli diversi nell’Uno afferente al microcosmo, rende e produce maggiore energia primigenia e pertanto, in forma direttamente proporzionale, un elevato accostamento al macrocosmo e quindi all’Energia Divina, così come insegnavano gli antichi nelle precitate civiltà.

Un’antica legge di quel tempo diceva:

Fate di voi elementi di sacralità e ripetete in voi stessi: io sono ciò che oso essere e non sono null’altro che piena coscienza e piena determinazione. Essere, e quindi divenire, appartiene alla potenzialità dell’osare, e cioè del coraggio di voler trasformarsi in ciò che si desidera essere.

La concezione “bruniana” della similitudine sostanziale di acqua e fuoco è certamente corretta, adeguata e congrua per comprendere il senso, il valore e l’origine dell’Energia Primigenia, che dalla ossimorica fusione dei due elementi richiamati e nel giusto equilibrio tra i due corpi di materia congiunti, elevano l’accrescimento interiore dei due esseri viventi compartecipi, traendone maggiore consapevolezza spirituale, per l’inevitabile e naturale accostamento energetico all’Uno Universale.

L’Energia Primigenia non è soltanto una forma di energia sessuale che transita nel nudo delle persone; essa rappresenta, invece, l’energia vitale che congiunge l’umano al Divino.

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Autore Antonio Masullo

Antonio Masullo, giornalista pubblicista, avvocato penalista ed esperto in telecomunicazioni, vive e lavora a Napoli. Autore di quattro romanzi, "Solo di passaggio", "Namastè", "Il diario di Alma" e "Shoah - La cintura del Male".