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Le parole che non ti ho detto

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Message in a Bottle


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È il 1998 quando il libro dell’autore statunitense Nicholas Sparks, ‘Message in a Bottle’, arriva in Italia, edito da Frassinelli con il titolo ‘Le parole che non ti ho detto’. Nel 1999 il regista e produttore cinematografico messicano Luis Mandoky ne fa un film, mantenendo lo stesso titolo del romanzo, che rende il testo ancora più conosciuto e diffuso.

La trama riguarda una ricercatrice che si è separata dal marito a causa di un’altra donna e che si dedica completamente al proprio lavoro e a suo figlio Jason.

Quasi per destino, durante una vacanza, trova in spiaggia una bottiglia in vetro, contenente la lettera toccante di un uomo indirizzata ad una donna di nome Catherine.
Da questo momento in poi, partono le sue ricerche per risalire all’autore di quello scritto che l’ha colpita e turbata profondamente.

I venti del destino soffiano quando meno ce lo aspettiamo. A volte hanno la furia di un uragano, a volte sono lievi come brezze.
Dal film: ‘Le parole che non ti ho detto’

Gli incontri con le persone non sono mai casuali; a volte ci si inventa strategie per forzare la mano al “destino”, ma in realtà, poi, le cose accadono quando meno te lo aspetti, e possono inverarsi in forme e sostanze completamente diverse da quello che immaginavi.

Per quanto ti possa schermare, se tieni a una persona, non resti immune dal dolore profondo che ti può causare, solo per il gusto arcigno di sbatterti in faccia un costrutto edulcorato di psicologia personale in cui crede ciecamente per evitare di guardarsi allo specchio e rendersi conto di ciò che effettivamente è: un’illusione di se stessa, un’immagine esterna “dotta e costruita” che non corrisponde minimamente al grido di fragilità interiore che la contraddistingue e la soffoca.

Ogni anno è motivo di irrigidimento e corazzamento del proprio animo che non riconosce, che non considera, che relega ogni volta che prende un treno o un aereo per allontanarsi dal luogo in cui non è in grado di mettere radici.

Sei il vento che non mi aspettavo, il vento che ha soffiato più forte di quanto potessi immaginare.
Dal film: ‘Le parole che non ti ho detto’

È così che appari ai suoi occhi inizialmente: come un vento nuovo che ha soffiato forte, più forte degli altri e che pertanto si è contraddistinto. Sei meritevole della sua attenzione; del suo tempo prezioso, dei suoi spazi delimitati e perimetrici; sei la causa del suo accenno di sorriso e della tenerezza che traspare dai suoi occhi ravvivati dalla tua immagine che vi si riflette dentro. Attenzione dopo attenzione, gesto dopo gesto, parola dopo parola ti apre i cancelli del suo mondo, ma attento: è soltanto un’astuta strategia!

Nel dire di te, costituisci e rendi feconda la sua forza che senza pietà ti scaglia contro, solo per aver avuto l’ardire di avvicinarti, credendo in un’illusione che per te stava diventando l’Universo.

Cadi e non riesci a rialzarti; schiacciato dall’incredulità, ma soprattutto dalla veemenza di un potere che mai nessuno era riuscito artatamente a bruciarti addosso come una sigaretta sulla pelle, nel pieno del suo vigore di fiamma!

Eppure accade, eppure muori in te, eppure fai difficoltà a rialzarti dall’irruenza, la crudeltà e la devastazione che soltanto una mente complessa e disumana può compiere.

Per tutti coloro che amano, hanno amato e ameranno. Io ho già avuto quello che tutti quanti cercano ma che soltanto pochi trovano, la sola persona al mondo che ero destinata ad amare per sempre.
Dal film: ‘Le parole che non ti ho detto’

Ogni sentimento, per quanto possa portarti alla confusione e al tormento, fa parte della tua esperienza umana nel mondo e per questa vita! Nessuno ti chiederà scusa; nessuno ti riconoscerà il torto subito; nessuno reclamerà la tua presenza ma, il tuo silenzio assordante, la tua assenza presente e il tuo volare al di sopra di ogni acredine o asfissia spirituale ti renderà libero da ogni laccio, da ogni catena, da ogni sorta di viltà altrui.

Sii fiero del tempo impiegato, dell’Amore donato, della sensazione di leggerezza che hai vissuto nonostante non fosse più il tempo della tua primavera: nel ricordarti che già “ami la sola persona al mondo che eri destinata ad amare”, lascia le finte solitudini alla fredda razionalità altrui che nulla conosce delle pratiche dell’Amore e della sua reale identità spirituale.

Sai cos’è l’amore? È l’attenzione!
Susanna Tamaro – ‘Anima mundi’

Di tutto quanto il resto; di ogni anelito di verità sommerso dalla tua glacialità; di ogni sguardo abbandonato a se stesso non saprai più nulla, perché ognuno di loro farà parte di tutte “le parole che non ti ho detto”.

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Autore Antonio Masullo

Antonio Masullo, giornalista pubblicista, avvocato penalista ed esperto in telecomunicazioni, vive e lavora a Napoli. Autore di quattro romanzi, "Solo di passaggio", "Namastè", "Il diario di Alma" e "Shoah - La cintura del Male".