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Lazio, D’Amato: ‘In primavera I conferenza regionale su salute mentale’

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Alessio D'Amato


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‘Rimettiamo al centro le politiche del territorio e della salute mentale’

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa della Regione Lazio.

In primavera svolgeremo la prima Conferenza Regionale sulla Salute Mentale e potremmo pensare di farla proprio ad aprile in occasione della ricorrenza dell’apertura nel Lazio della prima REMS, Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza, che fu inaugurata nel 2015 a Pontecorvo per il superamento degli OPG, ospedali psichiatrici giudiziari.

Il Lazio è stata la prima regione italiana a recepire questo enorme cambiamento e lo sta facendo grazie anche ad una collaborazione importante con la Magistratura per migliorare i protocolli operativi.

Lo ha annunciato l’Assessore alla Sanità e l’Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D’Amato partecipando questa mattina alla prima Conferenza del Dipartimento di Salute Mentale della ASL Roma 2, il più grande d’Italia, presso l’ospedale Sant’Eugenio.

Ha concluso l’Assessore D’Amato:

Oggi noi dobbiamo e siamo nelle condizioni di poter capovolgere la ‘piramide’ delle priorità assistenziali dobbiamo passare da un sistema da dava necessariamente la precedenza all’emergenza-urgenza ad un sistema che punti al potenziamento della rete dei servizi territoriali e quindi anche alle tematiche legate alla salute mentale.

Questa è la sfida che abbiamo davanti e che abbiamo inserito nei nuovi programmi operativi. Stiamo facendo uno sforzo importante che passa per il potenziamento della Rete delle REMS e a breve apriremo ulteriori 20 posti letto, stiamo migliorando e implementando la rete degli SPDC, Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura, la rete dei DSM, Dipartimento di Salute Mentale, con particolare riferimento alle crescenti patologie nell’età evolutiva ed adolescenziale e potenziando gli organici.

Oggi il sistema sanitario regionale apre una fase nuova, dobbiamo lavorare con una multidisciplinarietà e in un’ottica di sistema con il coinvolgimento del mondo dell’associazionismo mettendo sempre al centro il malato e la persona.

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