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L’articolo 18 non deve diventare una battaglia ideologica

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Pd: Renzi, non scontato che prendessi voti elettori partito

Domenica sera il Premier Matteo Renzi, ospite della trasmissione televisiva Che tempo che fa, è tornato a parlare dell’articolo 18 dichiarando: ” quando hai un disoccupato non devi fare battaglia ideologica sull’articolo 18, ma devi fare in modo che trovi un lavoro.”

Ciò che Renzi ha cercato di sottolineare durante l’intervista è che il mondo del lavoro sta cambiando  e noi dobbiamo adeguarci a questo cambiamento. ” Noi non cancelliamo semplicemente l’articolo18, ma tutti i co.co.co e co.co.pro, cancelliamo il precariato e tutte quelle forme di collaborazione che hanno fatto del precariato la forma prevalente del lavoro. Ed ha continuato il Premier, ” non voglio che la scelta di licenziare o assumere sia in mano ad un giudice, ma deve essere in mano all’imprenditore. Egli ha il diritto di scegliere chi mandare a casa. La cosa importante, sottolinea Renzi, è che lo Stato non lasci a casa nessuno.” Non manca la frecciatina al sindacato, ” sono l’unica impresa, dice Renzi, che sta sopra i 15 dipendenti e non ha l’articolo 18. Capisco che la sinistra è affezionata alla memoria, ma la memoria senza speranza è un museo delle cere.”

La proposta del Governo rispetto alla cancellazione dell’articolo18 si basa sugli ammortizzatori sociali: sono loro che devono  rappresentare la vera tutela del mercato del lavoro. Saranno inseriti nel patto di stabilità, senza un centesimo di tasse in più. Le coperture, assicura il Presidente, ci sono; i soldi sono già stati individuati e la somma si aggira su 1 miliardo e mezzo circa da destinare ai lavoratori senza garanzie.

Altra ipotesi lanciata durante l’intervista con Fazio è stata quella di inserire il Tfr , mensilmente,in busta paga. “E’ complicato, dice Renzi, ma se trovassimo il modo di dare liquidità alle piccole e medie imprese, potrebbe essere una soluzione.” La proposta di inserire il 50% del Tfr in busta paga con un aumento del 3,3%, era già circolata nei giorni precedenti, come provvedimento da inserire nella legge di stabilità del 2015, ma secondo Uniimprese questa manovra potrebbe mettere a rischio 5,5 miliardi di liquidità per le imprese piccole e medie.

Tutto ciò arriva alla vigilia della direzione Pd: partito ancora una volta scisso perche una parte non è d’accordo con l’idea di Renzi, che però disinteressato alle polemiche afferma: ” possono mandarmi a casa, non accordando la fiducia al governo, ma non pensino di telecomandarmi come una marionetta.”

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Autore Monica De Lucia

Monica De Lucia, giornalista pubblicista, laureata in Scienze filosofiche presso l'Università "Federico II" di Napoli.