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L’ampiezza del cuore

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cuore


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Ci sono stati tempi in cui di “lui”, scrivevo così…

Il cuore è un organo di fuoco, che risorge ad ogni colpo di dolore.

Che strano tempio è il cuore: l’alternanza del coraggio e della paura; il contrapporsi del bene e del male; il fiorire della purezza di un amore e, al contempo, della passione di un guizzo impavido di desiderio.

Esso rappresenta il vero atanor degli alchimisti: ma nessun mago, o fata, o essenza invisibile, può sostituirsi al potere racchiuso nel cuore umano.

Il tutto infinitesimale dell’universo passa attraverso di lui. Il suo pulsare, fra le oscurità di un ventre fecondo, ha avuto origine da un’esplosione di energia pura, che, soltanto poche ore prima, era segretamente rinchiusa e divisa in una fredda e incompleta dualità.

E da lì, proprio da quel primo battito, inizia il viaggio nella materia, verso l’umano divenire.

Eppure, l’Uomo, nel proprio cuore, serba i sui segreti, il suo misterico e divino sentire, la sua innominata percezione di sé, del mondo che lo circonda e dell’Essenza immanente che lo custodisce.

Ma il cuore ha le sue proprie regole e, a volte, inavvertitamente sanguina di dolore; quel dolore. Non c’è arma più tagliente e pericolosa per un cuore di fanciullo, della sfiducia inoculata dal tradimento di un amore o, peggio ancora, da un’amicizia in cui credeva con tutto se stesso, implicando anima e spirito.

Non odio, né rimpianto, ma profonda delusione che adombra lo sguardo, ammutolisce le labbra, rende flebile l’ardore originario.

Tutto in sé si trasforma; infinite gocce di pioggia si tramutano in lacrime inesplose e, così, il cuore restringe la sua sconfinata ampiezza, rendendosi piccolo come un semplice e innocuo chicco di grano.

Smarrisce il conforto e le originarie tenebre in cui si è formato e da cui ha tratto la propria linfa vitale, lo accolgono nuovamente in sé, al solo fine di ristorarlo e sanare le ferite di quel sentimento che lo ha devastato, privandolo della sua antica forza.

Nel tempio del cuore c’è una stanza, piccola, e molto nascosta, in cui, per ordine divino, soggiace silenzioso, il libro interiore dell’Uomo, ove tutto è scritto, tutto è conoscenza, tutto è amore.

E quel chicco di grano, così piccolo e innocuo, morendo su quelle misteriche pagine di cosmogonico sapere, restituisce il cuore alla sua meritata grandezza spirituale. Nuovi e vigorosi corsi d’acqua percorrono i sentieri lasciati da quel dolore, che, nonostante tutto, si mostra adesso, al nuovo cuore come un’esperienza dell’anima, di cui riferirà, nel giusto tempo, allo spirito.

E vola, il cuore nuovo verso altre alture e sconfinate dimensioni, in cui verserà ogni nuovo amore, ogni nuova amicizia, e darà vita alla vita stessa.

Dispiegando le sue nuove ali, come la più reale delle aquile, e il più attento dei falchi, estenderà, in questo e l’altro mondo, la sua sconfinata ampiezza.

Non muore mai il cuore: esso riversa tutto quanto il suo sapere in altrettanti “organi di fuoco”, che perpetueranno il suo essere.

Ed è per questo che l’universo, nella propria veste di macrocosmo, troverà sempre spazio e accoglienza nella sconfinata, paradossale, umana “ampiezza del cuore“.

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Autore Antonio Masullo

Antonio Masullo, giornalista pubblicista, avvocato penalista ed esperto in telecomunicazioni, vive e lavora a Napoli. Autore di quattro romanzi, "Solo di passaggio", "Namastè", "Il diario di Alma" e "Shoah - La cintura del Male".