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L’adulterio e ‘Il Principe delle Maree’

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Nick Nolte e Barbra Streisand in 'Il Principe delle Maree'


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Era il 1986, quando lo scrittore statunitense Donald Patrick Conroy, scomparso nel marzo del 2016, diede alle stampe il romanzo ‘The Prince of Tides’, che divenne nel giro di poche settimane un best seller. In Italia, edito da Bompiani, il libro arrivò nel 1989 con il titolo ‘Il Principe delle Maree’.

La consacrazione e il riconoscimento mondiale di quest’opera straordinaria avvenne però nel 1991, quando la cantante e attrice americana Barbra Streisand ne fece un film, diretto e interpretato da lei stessa. Al suo fianco, volle l’attore Nick Nolte.

Il film ebbe ben 7 nomination agli Oscar del 1992, un Golden Globe come migliore attore in un film drammatico a Nick Nolte e due nomination, come miglior film drammatico e migliore regia a Barbra Streisand.

La trama si dipana su un doppio binario: la ricostruzione e il risanamento di un trauma familiare, che grava silente sulle vite di una poetessa e di suo fratello, afferenti ad abusi e violenze subiti durante la loro infanzia e poi la legittimità spirituale dell’adulterio vissuto da una psicologa, interpretata da Barbra Streisand e il fratello della poetessa autolesionista che tiene in cura, interpretato da Nick Nolte.

Quest’ultimo è un insegnante e un coach, marito premuroso e padre di tre bambine. Inevitabilmente, nel periodo in cui si apre a una sorta di outing al personaggio interpretato dalla Streisend scoppia tra di loro un nuovo amore senza volerlo, improvvisamente, senza che entrambi se ne rendessero conto.

La profondità dei testi, della stessa sceneggiatura e dell’adattamento cinematografico rendono il film un vero e proprio capolavoro di emozioni e sensazioni genuine. In quel contesto, l’adulterio non è vissuto come un peccato, ma semplicemente per quello che è: non un’attrazione fisica e sessuale, bensì un amore che prende vita nel seno di un altro amore.

Eccone la grandezza e la legittimità spirituale che sigillano ‘Il Principe delle Maree’ come un’opera che non è certamente un inno all’adulterio, bensì qualcosa di molto più profondo e non clandestino: un riconoscersi in nuovi occhi senza perdere di vista ciò che si è, da dove si proviene e dove si sta andando.

Una storia nella storia; una nuova relazione in un rapporto sentimentale pregresso che non ha falle né ferite, ma che magari pecca soltanto di un senso di forte abitudine quotidiana e di numerose responsabilità.

L’amore non tradisce; l’amore non giudica l’amore; l’amore potenzia il cuore di chi lo custodisce.

Gli eventi non accadono mai per caso; e per lo stesso insondabile e imprevedibile motivo succedono gli incontri tra persone appartenenti a storie e mondi diversi e lontani che, ciononostante, si proiettano l’una nell’altra, quasi come un legame “acerbamente antico” che non si può spiegare né descrivere, ma si ha soltanto l’opportunità di viverlo o meno, con tutto ciò che comporta e ne consegue.

Non esistono le vite parallele, ma un unico percorso che si innesta su quello precedentemente battuto e ne completa il disegno e l’architettura. Non si tratta della rottura di un vincolo, né di un’ombra oscura e clandestina calatasi sulla propria anima, bensì è l’inizio di una nuova dimensione spirituale che estende e amplifica l’esperienza umana sin dove la volontà dei due è reciprocamente consapevole di giungere.

Le storie nascono dall’apporto di entrambi; ciò è possibile soltanto se il coraggio abbatte la paura del senso di colpa inoculato in illo tempore da vecchi retaggi culturali e stereotipati. Ciò che rende l’uomo e la donna autentici è la genuinità dell’emozione che vivono; l’euforia si dissolve in un battito di ciglia, un’emozione vissuta fra il cuore e l’anima è per sempre e acquista essa stessa il sigillo dell’eternità, diventando tutt’uno con l’Infinito.

Gli occhi riflessi nello sguardo di chi hai di fronte raccontano molto più di quanto possano esprimere circuiti di parole partorite da un vibrato incerto e inconsapevole. Quando si decide di amare nuovamente, si oltrepassa una linea di confine che non puoi più percorrere a ritroso.

Metti in gioco te stesso, il tuo cuore, le tue emozioni più genuine e sincere. E quando ciò accade, non dipende da chi entra nella tua vita, ma solo ed esclusivamente dal tuo sì a un qualcosa che hai dentro e che sai bene che ti condurrà a una nuova versione di te che, puntualmente, non riconoscerai ma che nel tempo, imparerai ad accettare.

Nel tuo cammino scorgerai le persone fragili: quelle che si coprono con una mano le labbra quando accennano a malapena un sorriso; quelle che riescono a nascondere ogni lacrima fra le pieghe della propria anima; quelle che si portano dentro un cuore spezzato e si rifugiano nei versi di una canzone o di uno scatto fotografico; quelle dotate di grande ironia e che ti donano buon umore, pur avendo pianto tanto, troppo in passato.

E poi esisti tu; tu con i tuoi pensieri, il tuo silenzio assordante, i tuoi viaggi verso mondi che ancora non sai che risiedono tutti dentro di te; tu con i tuoi occhi che si perdono al chiaro di luna, mentre sorridi al tuo gatto; tu che tornerai ad amare solo se deciderai di restituirti all’Amore.

Ma è il mistero della vita che ora mi sostiene, e guardo verso il Nord, e vorrei tanto che ci fossero due vite concesse a tutti gli uomini e a tutte le donne.
Il Principe delle Maree – 1991

Anche le storie silenziose, quasi invisibili e impercettibili, quelle che appaiono come una forte e potente illusione mentale, possono sfociare nel candore di un sentimento unico e irripetibile: a ognuno la sua scelta, purché provenga dalla consapevole luce spirituale.

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Autore Antonio Masullo

Antonio Masullo, giornalista pubblicista, avvocato penalista ed esperto in telecomunicazioni, vive e lavora a Napoli. Autore di quattro romanzi, "Solo di passaggio", "Namastè", "Il diario di Alma" e "Shoah - La cintura del Male".