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Mario Fortunato, Il Gabinetto di Riflessione


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Scava nella tua interiorità; dentro di te sta la fonte del bene, che potrà zampillare sempre più in su, qualora tu proceda in questo lavoro di scavo. Marco Aurelio – Colloqui con se stesso, 121-180 d.C.

In Massoneria il Gabinetto di Riflessione è il luogo dove tutto ha principio!
L’iniziando comincia il suo cammino massonico in un luogo piccolo e buio chiamato, appunto, ‘Gabinetto di Riflessione’.

Lì è lasciato a riflettere sulle motivazioni che lo spingono verso la strada esoterica. Lì il profano subisce una trasformazione formale che lo qualifica, se lo supera, in Recipiendario, ossia pronto a ricevere l’iniziazione Massonica.

Il percorso di purificazione, effettuato in questo luogo così particolare e attraverso i simboli presenti, assume un significato esoterico straordinario di morte e rinascita, soprattutto se leghiamo questo primo viaggio agli altri che il candidato farà all’interno del Tempio.

Lì il profano muore, o, per meglio dire, uccide la sua esistenza profana, per resuscitare, poi, ad un’esistenza nuova, pulita.

Il Gabinetto di Riflessione è un luogo di raccoglimento, dove si può eseguire un’interiorizzazione prima di intraprendere il percorso nell’istituzione massonica; nel suo interno si discende al centro del proprio essere e della materialità umana.

Attraverso i Simboli presenti, al profano viene esposto l’essenziale, poiché deve compiere da solo il cammino della propria realizzazione; per questo si ripete più volte di meditare sulla sua volontà di ricerca e di assicurarsi di voler procedere sulla via della conoscenza: solo così egli sarà in grado di vedere la luce.

L’iniziazione è stata definita come

il processo destinato a realizzare psicologicamente nell’individuo il passaggio da uno stato dell’essere giudicato inferiore, a uno stato superiore

con la trasformazione del “profano” in “Iniziato”.

René Guénon ne definiva analogamente lo scopo nei termini di superamento dello stato individuale umano, rendendo effettivamente possibile il passaggio agli stadi superiori dell’essere, conducendolo, per mezzo del rito iniziatico, al di là di ogni condizionamento.

Una realizzazione, quindi, puramente interiore, quella di una possibilità che l’individuo ha in sé allo stato potenziale e virtuale.

Mircea Eliade, nel suo studio ‘Nascite Mistiche’, a proposito dei cosiddetti riti d’ingresso, ne riconosceva la continuità a partire dai più antichi rituali tribali, immutati nel tempo e tutti connotati dalla medesima successione operativa costituita da reclusione, prove iniziatiche, morte e risurrezione, rivelazione di una dottrina segreta, insegnamento di parole speciali.

L’iniziando viene immesso in questo spazio piccolo e buio, di forma rettangolare, con le pareti, il pavimento e il soffitto rivestiti di nero e costellati da simboli e motti, che tendono a fargli percepire svariati livelli di comprensione, e simboleggiano la morte, o la rinuncia, al mondo profano.

Egli è invitato a ragionare sui motivi che lo hanno spinto verso la strada esoterica. Le piccole dimensioni del Gabinetto di Riflessione e gli arredi di colore nero indicano una discesa nella tomba, ove la morte si impadronisce del candidato.

Questa è la prima fase della Grande Opera, quella della putrefazione, ovvero del suicidio metafisico del profano. Senza morte, però, non può esservi palingenesi alcuna, come scopre purtroppo Nicodemo, recandosi ‘di notte’ a vistare Cristo:

In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio

e nella via iniziatica massonica, detta anche Via secca, tale rigenerazione non può prescindere da quella morale.

Tutto quello che è il rito, dal Gabinetto di Riflessione al Testamento, è permeato da una simbologia che l’aspirante non riesce ad interpretare fino in fondo.

Solo la perseveranza potrà permettere la giusta comprensione.
Oswald Wirth sostiene essere questo

il primo insegnamento massonico: per imparare a pensare occorre esercitarsi nell’isolamento; vi si perviene rientrando in se stessi, guardando dentro senza distrarsi con quanto avviene fuori.

Esiste uno schema unitario dell’esoterismo muratorio che ha come meta un processo di liberazione mentale e spirituale dell’uomo, che si propone di compiere all’Adepto in tutti i campi e che si sostanzia nella particolare via iniziatica massonica.

La suddetta meta già si scorge nel Gabinetto di Riflessione dove il Profano è posto prima della sua introduzione nel Tempio, per compiere, da solo, il primo viaggio iniziatico in grado di Apprendista.

Simbolicamente, è proprio qui che il Profano muore per rinascere a “nuova vita” al canto del Gallo.

Solo una volta sono entrata nel Gabinetto di Riflessione. Solo una volta e mai più. Ho sostato, guardato “oggetti”, letto scritte nel muro.
Da ciò ho capito che non è semplicemente una “Tomba” simbolica nella quale lasciar morire la vecchia personalità, per rinascere alla vita iniziatica.

Non è una lezione moraleggiante da lasciarsi alle spalle una volta varcata la Porta del Tempio, ma è la Chiave per comprendere il significato stesso dell’Iniziazione.

… e fin quando non avrai la saggezza, muori per divenire, sarai soltanto un triste ospite su questa terra oscura.
Johann Wolfgang von Goethe

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Autore Rosmunda Cristiano

Mi chiamo Rosmunda. Vivo la Vita con Passione. Ho un difetto: sono un Libero Pensatore. Ho un pregio: sono un Libero Pensatore.