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‘Korova Milk’ alla galleria Febo e Dafne

Elena Monzo - MissJaguar - 2021 - xxl cushion - 230x90cm

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Mostra personale di Elena Monzo visitabile dal 17 marzo al 30 aprile a Torino

Riceviamo e pubblichiamo.

Korova Milk presenta, per la prima volta a Torino alla galleria Febo e Dafne, l’artista bresciana Elena Monzo (1982, Orzinuovi).

La mostra inaugura il 17 marzo 2022 dalle ore 16:00 alle 21:00 e partecipa alle aperture congiunte Exibi.To dall’8 al 10 aprile, dalle 15:00 alle 20:00. La mostra prosegue fino al 30 aprile 2022 nei consueti orari della galleria, dal martedì al sabato dalle 15:00 alle 19:00.

La personale raccoglie le opere prodotte durante il periodo del lockdown che restituiscono quelle atmosfere e suggestioni con le quali l’artista si è trovata al cospetto di un evento che l’ha vista, come tutti noi, circoscritta in un ambiente domestico e lavorativo limitato alle quattro mura.

La Monzo ha rielaborato le paure e le perplessità che l’hanno attraversata, servendosi della sua cifra stilistica scanzonata e provocatoria, per renderle elemento di creatività, vivacità e sguardo proteso verso il futuro, pur rimanendo fedele al suo linguaggio critico e provocatoriamente riflessivo.

Frutto di questo lungo periodo di lavoro è stato anche il suo catalogo in cui sono incluse tutte le serie prodotte a partire dal 2010 fino alle opere presentate in mostra.
Così Rebecca Delmenico presenta nel catalogo l’artista:

L’artista infrange i tabù esibendo un immaginario che pungola le nostre più intime fantasie esplorando il legame contorto tra l’individuo e una società caotica, isterica, corrosiva, in cui si annidano una moltitudine di contraddizioni e opposizioni che rendono minato un cammino tuttavia necessario perché ci possa essere un’evoluzione verso una terza via, quella inaugurata da una rinnovata comprensione di sé.

In effetti Elena Monzo può essere percepita su vari livelli di lettura. il primo è quello colorato e decorativo, la cui vivacità cozza apertamente con soggetti provocatori e provocanti.

Il secondo scende al livello del contenuto e affronta tematiche contemporanee con un’apparente leggerezza che tradisce una riflessività amara, ma sempre ottimista, del mondo contemporaneo.

In un mondo in cui sempre di più l’unica certezza che possediamo è l’incertezza, come denuncia Zygmunt Bauman quando parla di ‘società liquida’.

Continua la Delmenico nel testo critico del catalogo:

I nuovi valori per manifestare il proprio essere al mondo sono legati all’apparenza. […]

L’erotizzazione visiva è uno strumento nelle mani dell’artista che genera figure adrenaliniche, truccate, vestite in modo sexy e appariscente, che fanno mostra di sé: esse sono metafora della società contemporanea dove l’apparenza cela un vuoto interiore.

Korova Milk è un richiamo al ‘latte +’ di ‘Arancia Meccanica’, servito nei Korova Milk Bar, nella celebre pellicola di Stanley Kubrik del 1971, mentre le opere della serie della Monzo sono tutte quadrate (50x50cm) come citazione al formato dei post di Instagram.

Gli ultimi due anni sono trascorsi in una dimensione di realtà e socialità distopica, ma siamo comunque riusciti a trarre da questa esperienza nuove modalità di adattamento e creatività.

Un percorso, quello della Monzo, che sembra partire da un substrato culturale post-punk, che prende man mano consapevolezza e che matura, infine, in una forma di accettazione, pur senza tradire mai la propria natura e trovando comunque il modo di rimanere libera, anche all’interno delle mura del proprio studio.

L’allestimento mira a ricreare questo straniamento: una mostra dall’esposizione classica nella prima sala della galleria e, a sorpresa, un’ambiente che ricrea l’atmosfera intima e sconnessa dell’ambiente in cui si è stati rinchiusi, per un periodo mai troppo breve, dove piccoli oggetti, sculture e cuscini – tra i quali i gadget Moonzoo e i Plushies, anch’essi prodotti tutti durante il lockdown – ci rimandano alle nostre case, ai nostri momenti di intima creatività e resilienza.

Le opere si avvalgono anche della collaborazione di particolari in madreperla e oggetti zoomorfi in pietre dure realizzati dal designer Luiss Perlanera, che è anche il suo compagno. In questi due anni la Monzo ha anche avuto un bimbo, Vincent, a cui ha dedicato il suo catalogo.

La narrazione di questa vicenda biografica diviene parte integrante della narrazione di uno strato ulteriore di lettura della mostra che viene presentata alla galleria Febo e Dafne. Un senso non di semplice resilienza, ma di vero e proprio scatto nel futuro… e mai come in questi giorni è proprio il sentimento di cui abbiamo tutti più bisogno.

Elena Monzo Short Bio:

Nata a Orzinuovi (BS) nel 1981, diplomata presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, già nel 2009 con la personale Nidi di Nodi di Bu presso la sede mantovana della Galleria Bonelli Elena Monzo viene consacrata nel panorama dell’arte contemporanea.

Da quel momento l’artista non si è più fermata, accrescendo la propria esperienza in prestigiose residenze e collaborazioni con gallerie dalla Germania (TZR Gallery, Dusseldorf, 2010 – Luisa Catucci Gallery, Berlino,2020) agli Stati Uniti (New York, Sara Tecchia Gallery, 2010), dal Giappone (residenza Ichiuroko, Kurashiri, 2013) alla Cina (residenza The Swatch Art Peace Hotel a Shanghaì, 2015), dal Libano (residenza Alia, Fadi Mogabgab Art contemporain Beirut tra il 2013 e il 2018), al Messico (El Gallo Estudio de Arte y ceramica, Cholula, Puebla, 2019), in Slovacchia a Bratislava (mostra Eroina presso CT Gallery, Bratislava 2019).

Seguono i progetti Silk, La via della Seta presso Ex Filanda Meroni, Soncino CR, Cucirsi la Vita Addosso, Asilo Macro, Museo Macro di Roma.

Nel 2021 è presente a Scope Art fair Miami con The Camp Gallery di Miami con la nuova serie ‘Korova milk’ creata durante lo stop per la pandemia nel 2020. Nel 2022 viene pubblicato il libro d’artista ‘Elena Monzo’ edito da Vanillaedizioni.

Il Catalogo di Elena Monzo è edito da Vanilla edizioni e include il testo critico di Rebecca Delmenico, sarà disponibile alla vendita in galleria al prezzo di €30,00

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