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Iran: indette nuove manifestazioni anti-regime

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Prosegue la protesta contro gli Ayatollah

Il gruppo “Youth of Teheran Neighborhoods” invita la gente a scendere in piazza oggi, 12 ottobre, in nuove proteste pubbliche.

Negli appelli, i primi nel loro genere, è stato chiesto ai giovani dei quartieri di Teheran e ai lavoratori dell’industria petrolifera di organizzare scioperi di massa e manifestazioni in tutto il Paese.

Il gruppo “Teheran Neighborhood Youth” ha lanciato un invito a riunirsi da mezzogiorno all’alba in tutte le piazze e strade principali.

L’agenzia di stampa francese AFP ha riferito che l’Iran sta intensificando la sua campagna repressiva contro i dimostranti, soprattutto nelle aree curde.

La città di Sanandaj, capitale della regione del Kurdistan iraniano, ha assistito a violenti scontri che hanno spinto le forze di sicurezza a sparare sulla folla. Circolano notizie secondo cui la città era fuori dal controllo del regime.

Mentre le proteste continuano in Iran e le forze del regime continuano a disperderle con la forza, aumentano le richieste di organizzare grandi manifestazioni di protesta nelle principali città contro gli atti di repressione e arresti arbitrari.

Le rimostranze in Iran sono iniziate dopo l’assassinio della giovane donna, Mahsa Amini, e sono sfociate in proteste volte a cambiare il regime, che sta rispondendo con repressione e proiettili attraverso le sue forze.

Secondo gli esperti, le proteste, con il loro slancio, rappresentano una grande sfida al leader supremo Khamenei e al Presidente iraniano Raisi, che hanno descritto i manifestanti come nemici dell’Iran e hanno sottolineato la dispersione delle proteste con la forza.

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Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.