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Iran: continuano le manifestazioni ad Abadan

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I manifestanti: ‘Mentono dicendo che l’America è il nostro nemico’

Dopo una settimana le manifestazioni di rabbia non si sono placate ad Abadan, nel sud-ovest dell’Iran, sullo sfondo di decine di morti dovute al crollo di un edificio commerciale in costruzione nella città.

Le proteste sono passate dalla richiesta di responsabilità per la tragedia del cedimento di un palazzo alla diffusione di slogan politici, come “Go Khamenei e Raisi”, in riferimento al leader supremo iraniano, Ali Khamenei, e al Presidente Ibrahim Raisi.

Nuovi cortei si sono registrati lunedì sera e martedì 31 maggio anche in altre città iraniane, poiché molte aree si sono mobilitate in solidarietà con Abadan. Nel Bushire, a sud del Paese, molti manifestanti hanno scandito slogan in solidarietà con Abadan, dicendo:

Mentono quando dicono che l’America è il nostro nemico, il nemico è qui.

Mentre le grida si alzavano a Naziabad, scandendo:

Morte a Khamenei.

Inoltre, molti manifestanti nella città curda di Kermanshah, hanno espresso solidarietà ad Abadan, che sta ancora raccogliendo i resti dei cittadini sepolti tra le macerie dell’edificio crollato, sfidando la sicurezza e i gas lacrimogeni.

Le autorità iraniane si sono mobilitate nei giorni scorsi, hanno interrotto Internet in alcune città e hanno minacciato di perseguire i manifestanti, temendo il ritorno dello spettro delle proteste per il carburante che hanno travolto il Paese nel 2019.

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Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.